Una giornata "nel segno del tricolore" per colorare di verde, bianco e rosso Madrid: la vivranno, il 17 agosto, i giovani italiani che parteciperanno alla Giornata Mondiale della Gioventù. Una loro rappresentanza, riferisce il Servizio nazionale di Pastorale giovanile, "soprattutto diciottenni, insieme con il card. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della CEI, e ai vescovi italiani presenti a Madrid, si ritroverà nella Chiesa di San Juan de la Cruz per vivere un momento di preghiera e poi d’incontro che si concluderà con l’offerta dei doni all’arcivescovo di Madrid, il card. Antonio María Rouco Varela, e alla Conferenza episcopale spagnola di una riproduzione della statua della Madonna di Loreto e una del crocifisso di San Damiano. Di qui i giovani italiani raggiungeranno le piazze madrilene, dove alcuni gruppi giovanili si esibiranno durante il Festival della gioventù". L’iniziativa, spiega don Domenico Beneventi che della Pastorale giovanile nazionale è vice-direttore "prende le motivazioni da quanto il card. Bagnasco ha pronunciato durante l’omelia della celebrazione per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia: ‘Siamo qui oggi per elevare a Dio l’inno di ringraziamento per l’Italia – ha detto Bagnasco –. Non è retorica, né tantomeno nostalgia quella che ci muove, ma la consapevolezza che la patria che ci ha generato è una preziosa eredità e insieme un’esigente responsabilità’". Concetti ribaditi anche dal segretario generale della CEI, mons. Mariano Crociata, che parlando ai giovani del Progetto Policoro, affermò che "questa consapevolezza ci permette di incontrarci come giovani, per ribadire la responsabilità che abbiamo come cittadini cattolici. Ci muove la convinzione che è possibile, contro tutti i motivi di scoraggiamento immettere nel tessuto delle relazioni e della vita sociale un fermento di rinnovamento che nasce da persone solide, mature, ma non isolate, bensì inserite in una rete che è segno di Chiesa e fermento di una nuova società". "Oggi – ha proseguito Crociata – in molti attendono di vedere mostrato che essere cristiani non è vivere nel chiuso delle sacrestie, ma affermare con coraggio, coerenza e rettitudine le sfide della vita, il confronto sociale, le esigenze ardue dell’animazione cristiana del nostro tempo in tutti gli ambienti che abitiamo e attraversiamo". Colorare di "italiano" la città di Madrid dunque significa "condividere da italiani quel patrimonio comune che la tradizione cattolica ha saputo realizzare attraverso il ‘sì’ di tanti uomini e donne – basta pensare a san Francesco d’Assisi o santa Caterina da Siena – che con la loro testimonianza, hanno contribuito fortemente a costruire tale identità, non solo sotto lo specifico profilo di una peculiare realizzazione del messaggio evangelico, che ha marcato nel tempo l’esperienza religiosa e la spiritualità degli italiani, ma pure sotto il profilo culturale e persino politico", come ricordava Benedetto XVI nel suo messaggio al presidente della Repubblica sempre in occasione del 150° dell’Unità d’Italia. Ecco, allora, la proposta che don Nicolò Anselmi, responsabile del Servizio nazionale di Pastorale giovanile, lancia a tutti i giovani italiani: "Mercoledì 17 agosto vogliamo colorare le strade e le piazze di Madrid utilizzando la bandiera italiana, il cappello italiano, i vestiti e gli oggetti che abbiamo confezionato con la stoffa italiana; ma soprattutto invitiamo tutti a inondare Madrid di gioia, musica e canti italiani. In questa giornata alcuni nostri amici e amiche propongono dei festival culturali in lingua italiana; andiamo a sostenerli, ad applaudirli, a incoraggiarli, a ringraziarli".
SIR