Se Benedetto XVI vuole che il tempo d’Avvento nella Laguna sia celebrato da un nuovo Patriarca, dovrà affrettarsi a nominare un successore al card. Angelo Scola, chiamato da Venezia a Milano. Ed è proprio questo elemento che rende sempre più probabile, forse imminente, un “blitz” del Segretario di Stato, il card. Tarcisio Bertone (nella foto con Benedetto XVI), che vorrebbe mandare a San Marco, contro venti e maree, il suo candidato favorito, cioè mons. Aldo Giordano, già segretario dell’organismo che riunisce tutte le conferenze episcopali europee e ora osservatore della Santa Sede presso le istituzioni politiche europee. Una carriera compiuta dal prelato non ancora sessantenne sempre in campo internazionale, e a dispetto del fatto che non provenga dalla filiera diplomatica, cioè non faccia parte dei ranghi dei diplomatici in talare. Il blitz del Segretario di Stato deciderebbe a favore dei Focolarini, e a svantaggio delle speranze di Sant’Egidio, il cui vescovo di riferimento, Vincenzo Paglia, è un possibile candidato, la complessa operazione Venezia. Che Aldo Giordano sia nel cuore del Segretario di Stato appare evidente: il suo nome era stato avanzato a suo tempo per la diocesi di Torino, poi assegnata al ruiniano Nosiglia; era stato fatto per Milano, durante la “Plenaria” della Congregazione dei Vescovi, da cui poi era uscita vincente la candidatura di Angelo Scola, e adesso torna in gioco per Venezia. E’ strano però che un prelato, che non è neanche vescovo, si trovi a giostrare sempre per diocesi cardinalizie, anche se nel frattempo si sono liberate altre diocesi, che probabilmente sarebbero più adeguate a chi come lui non ha esperienza pastorale al vertice di una curia episcopale. Il “cursus honorum”, come la natura non ammette salti, e l’ascesa ha da essere graduale. Forse è proprio perché le difficoltà di far passare e accettare una candidatura così anomala per la diocesi che ha dato tre Papi nell’ultimo secolo sarebbero troppo grandi, e probabilmente impossibili da superare se la discussione si svolgesse nella “Plenaria” della Congregazione dei vescovi, che si pensa a un’operazione di carattere diverso. Una riunione di poche persone, il Segretario di Stato, il sostituto Becciu, che è focolarino come Giordano, il prefetto canadese dei vescovi Ouellet, e il segretario portoghese della stessa Congregazione, da cui uscirebbe proprio il nome voluto da Tarcisio Bertone. Che, a quanto pare, nessuno dei vescovi del Veneto ha fatto, e che non è certamente condiviso da importanti e stimati cardinali italiani. E il Papa, impegnato nella preparazione del viaggio in Benin, si troverebbe il piatto pronto e bello scodellato sulla scrivania dello studio, già prima della partenza, con la giustificazione di dover fornire d’urgenza un pastore a San Marco. E si sa che la fretta in genere è una consigliera non eccellente...
Marco Tosatti, San Pietro e dintorni