Salvo sorprese, sempre possibili dentro il Vaticano, mons. Sebastiano Sanguinetti dovrebbe essere nominato arcivescovo di Cagliari (foto). La voce è corsa con insistenza giovedì insieme alla possibilità che l’annuncio ufficiale dovesse venire nella tarda mattinata. Ma il silenzio totale nell’altra curia direttamente interessata, quella di Tempio-Ampurias, ha fatto tornare la calma tra il clero di mezza Sardegna. Ambienti della Santa Sede, per altro, hanno confermato che giorno inizialmente fissato per ufficializzare il cambio della guardia al vertice della diocesi di Cagliari era proprio il 15 dicembre, spostato improvvisamente per ragioni note solamente dentro le mura vaticane. Sembra che dentro il Palazzo Apostolico non abbiano gradito che il nome di Sanguinetti sia stato fatto circolare con largo anticipo. Prossime date possibili: oggi, la settimana prossima o il 7 gennaio 2012. La Santa Sede sembra, dunque, aver deciso di riaffidare a un sardo la guida dell’episcopato isolano e della più grande diocesi della Sardegna, con 133 parrocchie e quasi 600mila abitanti. Non avveniva dal 2003, dopo il ritiro di mons. Ottorino Pietro Alberti. Era quello che chiedeva gran parte del clero regionale, in particolare quello cagliaritano. Fino allo scorso mese di settembre fonti autorevoli parlavano di mons. Ignazio Sanna, arcivescovo di Oristano, in pole position in questa “nomination” episcopale, immediatamente seguito dal vescovo di Tempio. Nelle ultime settimane la candidatura di mons. Sanguinetti ha rumorosamente preso consistenza e sembra, al momento, la più probabile. Anzi nella diocesi gallurese il trasferimento al sud del vescovo originario di Lula è dato per sicuro e già si ipotizza il nome del suo successore, un presule di prima nomina scelto tra tre-quattro, sempre isolani, monitorati per quest’incarico dalla Nunziatura apostolica. Si annunzia così particolarmente movimentato il 2012 per la Chiesa isolana: nuovo arcivescovo di Cagliari e nuovi vescovi a Tempio e a Lanusei, dove mons. Antioco Piseddu, superato il traguardo dei 75 anni, ha presentato le dimissioni al Papa per raggiunti limiti di età. Ruota intorno al successore di mons. Giuseppe Mani il futuro assetto della Chiesa sarda, compresi presidenza della Conferenza Episcopale sarda e programma di lavoro che i vescovi vorranno darsi per rispondere alla sfida di una secolarizzazione sempre più diffusa e a fatica contenuta dalle tradizioni religiose dell’isola ancora ben radicate. Tra i vescovi in servizio, mons. Sanguinetti è il più giovane, 66 anni compiuti il 29 marzo, con esperienze locali, per alcuni anni parroco di Orgosolo, e nazionali, assistente di uno dei settori più importanti dell’Azione Cattolica. Direttore del settimanale cattolico Ortobene, organo ufficiale della diocesi di Nuoro, il 27 marzo 1997 è stato eletto vescovo di Ozieri e consacrato il 17 maggio successivo. Il 22 aprile 2006 è stato chiamato alla guida della diocesi di Tempio-Ampurias.
La Nuova Sardegna