mercoledì 18 gennaio 2012

Monti: le mani del Papa sono mani forti che sostengono il peso di molti, sono mani che rassicurano, perché a loro volta si lasciano sorreggere

Per il presidente del Consiglio, Mario Monti (foto), l'incontro di sabato scorso con Papa Benedetto XVI è stata ''un'esperienza profonda e indimenticabile''. ''Nella formazione, nell'integrazione, nella responsabilità civile e morale, il contributo della Chiesa è davvero prezioso'', ha aggiunto il premier, in un’intervista concessa alla Radio Vaticana, in coordinamento con L’Osservatore Romano, dopo la visita in Vaticano. Quella di sabato, ''è stata una visita ufficiale e - ha detto Monti - spero, pur emozionato, di aver rappresentato il mio Paese in modo adeguato. Le mani del Papa sono mani forti che sostengono il peso di molti; sono mani che rassicurano, perchè a loro volta si lasciano sorreggere''. Per Monti, ''la fede è un valore, innanzitutto da vivere e da condividere secondo lo stile e la sensibilità propria di ciascuno, dentro un perimetro di libertà comune a tutti. Considero di estrema e immutata attualità - ha concluso - le parole scritte da Joseph Ratzinger nel 1968: 'Tanto il credente quanto l'incredulo, ognuno a suo modo, condividono dubbio e fede. Nessuno può sfuggire completamente al dubbio, ma nemmeno alla fede. E chissà mai che proprio il dubbio non divenga il luogo della comunicazione'''. Il presidente Monti, reputa "elementi propulsivi e critici di fondamentale rilievo" il contributo della Santa Sede e della Conferenza Episcopale italiana. Rispondendo a una domanda sul "rinnovato protagonismo dei cattolici nella vita sociale italiana", il capo del governo ha detto: "Il magistero del Papa e la sua personale, forte testimonianza, il contributo importante della Santa Sede e della Conferenza episcopale italiana sono elementi propulsivi e critici di fondamentale rilievo. Di fronte al bene comune non si può fuggire. Poco dopo la sua elezione, Benedetto XVI usò un'espressione ancora più chiara: 'Non fuggire, per paura, davanti ai lupi'. Penso che anche di fronte alla tempesta così prolungata che stiamo vivendo, dobbiamo coltivare sapientemente, e anche pazientemente, direi, la speranza. Alla crisi, cittadini e Istituzioni non devono rispondere fuggendo come di fronte ai lupi, ma restando saldamente uniti. Con le parole del Santo Padre possiamo dire: 'con i mezzi della nostra ragione dobbiamo trovare le strade'. Il che non significa affatto relegare la fede ad una nicchia di intimistico personalismo: al contrario, significa riaffermarne l'autonomia rispetto alla politica, non renderla - sono parole di Joseph Ratzinger - un 'mero corollario teorico ad una determinata visione del mondo'".

Asca, TMNews

Intervista in esclusiva della Radio Vaticana al presidente del Consiglio Mario Monti