Questa mattina, nell’Aula Paolo VI, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza cinquemila giovani dell’arcidiocesi di Madrid e di altre diocesi della Spagna che hanno partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù 2011. I ragazzi, accompagnati tra gli altri dall’arcivescovo della capitale spagnola, il card. Antonio Maria Rouco Varela, sono giunti in Vaticano per ringraziare il Pontefice per il viaggio apostolico a Madrid, in occasione della GMG, dedicata al tema “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede”. Un viaggio che ha portato la grazia della presenza del Papa “nella nostra vita e nella nostra patria”, ha detto il porporato, salutando il Santo Padre e ricordando anche la sua recente visita in Messico e a Cuba.
“Ogni volta che penso alla ventiseiesima Giornata Mondiale della Gioventù vissuta a Madrid, il mio cuore si riempie di gratitudine verso Dio per l’esperienza di grazia di quei giorni indimenticabili”, ha esordito nel suo discorso Benedetto XVI. Per il Papa, “quello splendido incontro si può capire solo alla luce della presenza dello Spirito Santo nella Chiesa”, che “non smette di infondere incoraggiamento nei cuori, e continuamente ci mette nella piazza pubblica della storia, come a Pentecoste, per testimoniare le meraviglie di Dio. Voi siete chiamati a cooperare in questo appassionante lavoro e vale la pena dedicarsi ad esso senza riserve. Cristo ha bisogno di avervi al suo fianco per estendere ed edificare il suo Regno di carità”. Questo sarà possibile “se lo tenete come il migliore degli amici e lo svelate conducendo una vita secondo il Vangelo, con coraggio e fedeltà”. “Qualcuno - ha aggiunto il Pontefice - potrebbe ritenere che questo non ha niente a che vedere con se stesso o che è un’impresa che supera le sue capacità e i suoi talenti. Ma non è così. In questa avventura nessuno è di troppo”. Perciò, “non smettete di interrogarvi sul fatto che il Signore vi chiama e come potete aiutarlo”. “Tutti - ha osservato il Santo Padre - avete una vocazione personale che Egli ha voluto proporvi per la vostra felicità e santità. Quando uno viene conquistato dal fuoco del suo sguardo, nessun sacrificio sembra già grande per seguirlo e dargli il meglio di se stesso. Così hanno fatto sempre i Santi diffondendo la luce del Signore e la potenza del suo amore, trasformando il mondo fino a convertirlo in una casa accogliente per tutti, dove Dio è glorificato e i suoi figli benedetti”.
Di qui l’invito: “Cari giovani, come gli apostoli della prima ora, anche voi siate missionari di Cristo tra i vostri parenti, amici e conoscenti, nei vostri ambienti di studio o lavoro, tra i poveri e gli ammalati. Parlate del suo amore e bontà con semplicità, senza complessi né timori. Lo stesso Cristo vi darà la forza per farlo”. “Da parte vostra - ha aggiunto -, ascoltatelo e tenete una relazione frequente e sincera con lui. Raccontategli con confidenza i vostri aneliti e aspirazioni, anche le vostre pene e quelle delle persone che vedete mancanti di consolazione e speranza”. Benedetto XVI, ricordando quegli splendidi giorni della GMG, ha esortato i giovani a non risparmiare alcuno sforzo affinché quelli che li circondano scoprano il Signore “personalmente e s’incontrino con Lui, che è vivo e con la sua Chiesa”. Nella Settimana Santa il Papa ha invitato i giovani a unirsi pienamente al Redentore, “ricordando quella solenne Via Crucis della Giornata Mondiale della Gioventù”. “Con Lui - ha detto - preghiamo commossi di fronte alla bellezza di quelle immagini sacre, che esprimevano con profondità i misteri della nostra fede. Vi incoraggio a portare anche voi la vostra croce, e la croce del dolore e dei peccati del mondo, affinché capiate meglio l’amore di Cristo per l’umanità”. Così, ha proseguito, “vi sentirete chiamati a proclamare che Dio ama l’uomo e gli ha inviato il suo Figlio, non per condannarlo, ma perché raggiunga una vita piena e significativa”. Il Pontefice si è anche detto sicuro che i ragazzi spagnoli stanno già pensando di andare a Rio de Janeiro, “dove molti giovani del mondo intero torneranno a incontrarsi”, appuntamento che sarà “senza dubbio” una “pietra miliare in più del cammino della Chiesa, sempre giovane, che vuole ampliare l’orizzonte delle nuove generazioni con il tesoro del Vangelo, forza di vita per il mondo”. Infine l’auspicio finale: “Che la celebrazione della Giornata Mondiale della Gioventù in Brasile sia una nuova e gioiosa esperienza di Cristo resuscitato, che conduce tutta l’umanità alla luminosità della vita che viene da Dio”.
Radio Vaticana, SIR
Ai giovani dell'arcidiocesi di Madrid - il testo integrale del discorso del Papa