Coordinare le linee di condotta già in vigore e l’azione delle varie istituzioni ecclesiali in collaborazione con le autorità civili per contrastare e prevenire in modo più incisivo il fenomeno degli abusi sessuali sui bambini. Sarà questa la missione centrale della nuova Commissione nazionale per la protezione dei bambini e dei giovani istituita il 1° luglio dalla Conferenza Episcopale belga. La sua istituzione, riferisce il sito di informazione cattolica Infocatho.be ripreso dall’agenzia Apic, completa la serie di misure annunciate lo scorso gennaio nel documento "Una sofferenza nascosta. Per un approccio globale degli abusi sessuali nella Chiesa" preparato dai vescovi e dai superiori religiosi per rispondere ai casi di abusi in seno alla Chiesa. Il documento, di 52 pagine, era stato pubblicato sulla scia dei lavori della Commissione parlamentare sugli abusi sessuali, che ha portato tra l'altro alla creazione di tribunali arbitrali incaricati a risarcire le vittime anche nei casi prescritti dalla legge. Nell’opuscolo i leader religiosi della Chiesa belga delineano un nuovo piano d'azione in cinque punti: volontà di stare dalla parte delle vittime; rompere il silenzio; cooperare per il riconoscimento e la riparazione; non lasciare in pace coloro che abusano e assicurare la prevenzione in futuro. Tra le misure annunciate per raggiungere questi obiettivi l’apertura di centri di contatto per le vittime che sono già operativi. La nuova commissione avrà appunto il compito di supportare i centri di contatto cui le vittime potranno rivolgersi per sottoporre i loro casi e ottenere risarcimenti, ma anche quella di garantire una collaborazione ottimale tra le autorità civili e quelle ecclesiastiche per garantire un approccio globale al problema della pedofilia. La Commissione renderà conto del proprio lavoro con una relazione annuale sulle denunce presentate e sul seguito dato ai vari casi. A presiederla è stato chiamato il professore emerito Manu Keirse, specialista in Psicologia dell’elaborazione del lutto presso la Facoltà di Medicina dell’Università cattolica di Lovanio. Tra i suoi membri figurano poi rappresentanti dei vescovi e dei superiori religiosi, dei responsabili dell’educazione cattolica, della pastorale giovanile nonché di medici e psicologi.
Lisa Zengarini, Radio Vaticana