"Noi cattolici amiamo le suore, noi americani amiamo le suore". È un elogio convinto quello espresso ieri dal card. Timothy Michael Dolan (nella foto con Benedetto XVI), arcivescovo di New York, nel suo blog. Il cardinale ricorda che la comunità cattolica negli Stati Uniti ha dovuto, sin dall’inizio, fronteggiare un’intolleranza "profonda e dilagante" e forti pregiudizi. E in questo scenario, a farne le spese sono state anche le religiose. Ma vi sono stati avvenimenti, nella storia, che hanno fatto giustizia di questi pregiudizi, radicati nell’ignoranza e nella superstizione. Il porporato si riferisce in particolare all’"eroica carità" messa in atto dalle suore cattoliche sui campi di battaglia durante la guerra civile. Le religiose si prodigarono nella cura di feriti e moribondi, incuranti del rischio di rimanere uccise da cannonate o da proiettili. E queste stesse suore, sottolinea il card. Dolan, non fecero certo distinzione di fronte al fatto che i feriti potessero essere del Sud o del Nord: di ciascuno le religiose presero cura con competenza, compassione e fede. E molti feriti, dopo essere tornati a casa grazie all’assistenza delle suore, commentarono: "Questi cattolici non sono niente male. Infatti, alcuni di loro, cioè queste donne che chiamano 'sorelle', ci hanno salvato la vita". Il porporato ricorda poi che nella sua diocesi e in America sono venerate donne come Santa Elisabetta Anna Seton, santa Francesca Cabrini, Rose Hawthorne e Mary Angeline Teresa, tanto per citare solo alcune delle fondatrici di congregazioni femminili che tuttora svolgono la loro opera. "Contrariamente a quanto si è potuto sentire, Roma ama le suore!" scrive poi Dolan. E aggiunge che quando si ama qualcuno, gli si mostra interesse e sollecitudine. E recentemente, ricorda il porporato, la Santa Sede ha espresso questa sollecitudine riguardo alla Lcwr con un atteggiamento che esprime un alto elogio per questa organizzazione e una ancora più alta stima per tutte le suore in America. Il card. Dolan sottolinea che Roma apprezza le suore così tanto da volerle il più possibile forti e fedeli. Eppure alcuni dicono che la Santa Sede sia troppo “morbida” e che la Lcwr dovrebbe essere soppressa perché “eretica”. All’estremo opposto si sostiene che l’“oppressivo” Vaticano abbia paura di queste donne indipendenti, dal libero pensiero: e quindi andrebbero lasciate sole. Queste "caricature" certo non aiutano, commenta il porporato, che conclude sottolineando che se le religiose sono sopravvissute ai campi di battaglia durante la guerra civile, sopravviveranno anche ai drammatici cambiamenti dell’ultimo mezzo secolo. Con una conclusione netta: "Ciò che non è mai in discussione è il nostro amore e la nostra gratitudine per queste sorelle".
L'Osservatore Romano