Trecentosessanta famiglie, da ogni parte del mondo e di ogni religione, sono state accolte quest'anno nel dispensario pediatrico di Santa Marta in Vaticano. Lo riferisce L'Osservatore Romano, in un articolo sui 90 anni della struttura diretta dalle Figlie della Carità di San Vincenzo de' Paoli, e che si avvale della collaborazione di volontari. Le famiglie più numerose assistite sono quelle dell'America Latina e del Nord Africa. E se, sottolinea il quotidiano della Santa Sede, nel primo caso si tratta di Paesi di consolidata tradizione cattolica (75 nuclei sono arrivati dal Perù e 56 dall'Ecuador) nel secondo sono nazioni a maggioranza musulmana (27 famiglie sono venute dall'Egitto, anche a causa dei noti avvenimenti della ''primavera araba'', e una ventina dal Marocco). Seguono una quindicina di nuclei romeni, una decina della Libia, altrettanti della Moldavia, della Nigeria, della Turchia e dell'India. Dal punto di vista del credo religioso, il gruppo principale dei cattolici (212 famiglie) precede quello molto consistente dei seguaci dell'islam (85). Ortodossi (32), evangelisti (13) e avventisti (una decina) completano il quadro delle famiglie cristiane, seguite dai buddisti (otto). Santa Marta fornisce assistenza medica e sostegno psicologico, assicura generi di prima necessità con la distribuzione di latte, pannolini, carrozzine, alimenti, abbigliamento, giocattoli. I bambini sono sottoposti a controlli periodici, e consultazioni specialistiche sono previste anche per le loro mamme. In tale contesto è essenziale il lavoro volontario dei medici: pediatri, ginecologi, ecografisti, dermatologi, dentisti, allergologi, otorini, ortopedici, generici e psicologi. Alcuni di loro fanno parte dell’associazione Santi Pietro e Paolo, che versa anche un contributo mensile. Il dispensario fornisce inoltre prodotti medicinali, grazie alla Farmacia Vaticana. Ampia collaborazione è assicurata poi dal Banco alimentare di Roma, dalla direzione dei servizi economici del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, dalla Domus Sanctae Marthae, dal capitolo della Basilica di San Pietro. Un altro servizio è il sostegno scolastico ai fratelli e ai genitori dei bambini ospiti. E non mancano le attività ludiche nel giardino attrezzato della sede e le vacanze estive al mare grazie alla casa messa a disposizione dall’associazione Pro Infanzia di Roma, che sostiene anche l’annuale gita degli ospiti abituali del dispensario. Fondato con la benedizione di Pio XI, all’indomani della fine della prima guerra mondiale, l’8 maggio 1922, il dispensario pediatrico è stato fortemente voluto da una donna newyorkese, Dula Dracek, azionista di un’azienda produttrice di latte. L’anno precedente aveva chiesto a Benedetto XV di poter creare una rete di distribuzione dell’alimento per i bambini poveri di Roma. Fu poi Pio XII a intervenire più volte, anche di tasca propria, a sostegno dell’opera. E i suoi successori ne seguirono l’esempio, assicurando locali sempre più ampi, in base all’aumento delle richieste. Negli anni Settanta del secolo scorso, il comitato delle donne americane smise di inviare latte, continuando però a sostenere l’opera attraverso un contributo annuale in dollari statunitensi. Anche Benedetto XVI, agli inizi del pontificato, ha visitato la struttura, incontrando ospiti e volontari il 30 dicembre 2005.
Radio Vaticana