Dopo la Santa Messa nella Cappella Sistina, il Papa ha recitato la preghiera dell'Angelus dalla finestra del suo studio privato. Riprendendo il brano del Vangelo di Luca nel quale “mentre Gesù, ricevuto il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: ‘Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento’”, Benedetto XVI, ha evidenziato: “Questo Gesù è il Figlio di Dio che è totalmente immerso nella volontà di amore del Padre. Questo Gesù è Colui che morirà sulla croce e risorgerà per la potenza dello stesso Spirito che ora si posa su di Lui e lo consacra. Questo Gesù è l’uomo nuovo che vuole vivere da figlio di Dio, cioè nell’amore; l’uomo che, di fronte al male del mondo, sceglie la via dell’umiltà e della responsabilità, sceglie non di salvare se stesso ma di offrire la propria vita per la verità e la giustizia”. Perciò, “essere cristiani significa vivere così, ma questo genere di vita comporta una rinascita: rinascere dall’alto, da Dio, dalla Grazia. Questa rinascita è il Battesimo, che Cristo ha donato alla Chiesa per rigenerare gli uomini a vita nuova”. Il Papa ha voluto condividere con i fedeli anche “la gioia” di aver battezzato stamattina “un folto gruppo di bambini che sono nati negli ultimi tre o quattro mesi”. “In questo momento – ha dichiarato - vorrei estendere la mia preghiera e la mia benedizione a tutti i neonati; ma soprattutto invitare tutti a fare memoria del nostro Battesimo, di quella rinascita spirituale che ci ha aperto la via della vita eterna”. “Possa ogni cristiano, in quest’Anno della fede, riscoprire la bellezza di essere rinato dall’alto, dall’amore di Dio, e vivere come figlio di Dio”, ha auspicato.
SIR
LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS
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LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS