Il Brasile è sconvolto dalla tragedia verificatasi in una discoteca nello Stato meridionale del Rio Grande do Sul. È infatti di 232 morti il bilancio, purtroppo ancora provvisorio, dell’incendio che, nella notte tra sabato e domenica, ha distrutto un locale nella città di Santa Maria. A diffondere la stima delle vittime è stato il ministro della Salute, Alexandre Padilha, il quale ha dichiarato che in questo momento la priorità "è salvare il maggior numero di vite possibile".
Altissimo anche il numero dei feriti, almeno 130, ma il bilancio, come detto, sembra destinato a peggiorare. “Profondo cordoglio” e “partecipazione al dolore di
quanti sono in lutto”. Così Benedetto XVI in un telegramma di cordoglio inviato
oggi a mons. Hélio Adelar Rubert, arcivescovo di Santa Maria in Brasile. Il Santo Padre si dice “costernato per la tragica morte di
centinaia di giovani”. A nome del Pontefice, il card. Tarcisio Bertone,
segretario di Stato vaticano, scrive: “Nell’affidare a Dio, Padre di
misericordia, i defunti, il Santo Padre invoca il conforto e la guarigione dei
feriti, il coraggio e la consolazione della speranza cristiana per tutti coloro
che sono stati colpiti dalla tragedia ed invia, a quanti soffrono e ai
soccorritori, una confortante benedizione apostolica”. L’incendio sarebbe scoppiato a seguito dell’accensione di un razzo pirotecnico sul palco del gruppo musicale che si esibiva nel locale. Alcuni sopravvissuti hanno dichiarato che i buttafuori avrebbero poi impedito alle persone di allontantarsi velocemente dalla sala, non capendo la situazione e alimentando così il panico. Secondo i media brasiliani dentro la discoteca erano presenti più di duemila persone, numero ben superiore alle disposizioni di sicurezza. Il presidente Dilma Rousseff ha interrotto i suoi impegni diplomatici in America latina e ha annullato i festeggiamenti, previsti oggi, per celebrare i 500 giorni mancanti all’inizio del prossimo Campionato mondiale di calcio.
Delle persone rimaste ferite — secondo quanto riferito dal ministro della Salute — 79 sono ricoverate in terapia intensiva. Circa l’80 per cento dei ricoverati sono pazienti intossicati dall’inalazione di fumo.
L'Osservatore Romano, SIR
L'Osservatore Romano, SIR