giovedì 30 aprile 2009
'Civiltà Cattolica': la stampa esercita l'ipercritica, il fastidio, il disagio dinanzi al magistero e alla persona del Papa
''La stampa italiana tende a veicolare un'immagine del Papa quasi sempre in termini ipercritici''. Lo scrive, in un duro articolo anticipato oggi, Civiltà Cattolica, il quindicinale dei gesuiti pubblicato con l'approvazione della Segreteria di Stato vaticana. ''I cattolici - scrive Giandomenico Mucci in un articolo intitolato "Un Papa scomodo?" - sanno bene che esiste, in Italia e in Europa, una ostilità a priori contro la dottrina della Chiesa, specialmente nel campo dell'etica''. ''La stampa, che è espressione di poteri e interessi forti - aggiunge -, è un'ottima propagandatrice di tale ostilità''. Secondo Civiltà Cattolica, nei confronti di Papa Benedetto XVI, ''che rappresenta e propone la dottrina della Chiesa con il massimo grado di autorevolezza'', ''si esercitano costantemente l'ipercritica, il fastidio, il disagio dinanzi al suo magistero e alla sua persona''. Il quindicinale gesuita osserva però che ''anche nel mondo cattolico serpeggia, in termini piu' rispettosi, un certo dissenso''. L'ex ''rottweiler'' di Giovanni Paolo II, divenuto da Pontefice ''teologo astratto e difensore di posizioni retrograde'' è invece, ribatte Mucci,un ''uomo di grande gentilezza, di profonda intensità spirituale, di grande curiosità intellettuale e, soprattutto, di serena tranquillità interna''. Papa Ratzinger rimane anche un Papa ''scomodo'' per i laici, incapaci di comprendere il suo magistero sui cosiddetti valori ''non negoziabili''. Però, osserva in conclusione Civiltà Cattolica, ''non mancano voci autorevoli'' pronte a difendere il Pontefice: il quindicinale gesuita cita Guido Guastalla, esponente della comunità ebraica di Livorno, due storici inglesi, Michael Burleigh e Paul Johnson, e il filosofo Andrè Glucksmann.