Il segretario di Stato Vaticano, card. Tarcisio Bertone, è arrivato a L'Aquila per presiedere la solenne celebrazione della Perdonanza Celestiniana. Al suo arrivo, come segno di riconoscenza anche da parte del Papa, il porporato si è recato alla sede provvisoria del Comando provinciale dei vigili del fuoco de L'Aquila. Bertone è stato accolto nell'ufficio del comandante dal capo del Corpo, ingegnere Antonio Gambardella. "A nome del Papa ha voluto rendere omaggio al lavoro dei vigili del fuoco - ha sottolineato il comandante - e si è voluto complimentare con noi per questa continua prova". Il braccio destro di Benedetto XVI ha salutato brevemente ma personalmente gli uomini dei vigili del fuoco, donando loro i rosari. Il comandante Roberto Lupica, ha ricambiato con una targa in ricordo della visita. Nel pomeriggio i vigili del fuoco garantiranno il trasporto della Bolla di Papa Celestino V che ha introdotto l'indulgenza plenaria durante la Perdonanza e la teca con le reliquie del corpo del Santo. Dopo la processione ci sarà la celebrazione della Messa nello spazio antistante la basilica di Collemaggio. "Abbiamo messo in sicurezza la Basilica - dice il comandante Lupica - i pellegrini potranno entrare per un percorso molto breve ma sicuro; scaglioneremo i pellegrini a gruppi di 40 persone. La Basilica è costantemente presieduta da noi". La sala stampa vaticana ha comunicato che la cena della Perdonanza annunciata per questa sera all'Aquila, alla quale avrebbero dovuto partecipare, fra gli altri, il card. Bertone e il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è stata annullata. Il presidente del Consiglio avrebbe inoltre deciso di delegare, quale rappresentante del governo alle celebrazioni, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta , "per evitare - aggiunge la nota della sala stampa - strumentalizzazioni". "Al termine della celebrazione - ha aggiunto il portavoce vaticano - l'arcivescovo aveva pensato, in un primo momento, di organizzare una cena quale segno di ringraziamento al Segretario di Stato, ai vescovi e alle autorità per la loro presenza e per la loro opera a favore delle vittime del terremoto. In un secondo tempo si è preferito cancellare la cena e devolverne il costo a beneficio dei terremotati".
Apcom, Corriere della Sera.it