L'arrivo del Papa a Viterbo. L'accoglienza nel Palazzo dei Papi, il saluto del sindaco e del vescovo, la visita alla Sala del Conclave
Il Papa è arrivato a Viterbo per una visita pastorale di una giornata che lo porterà nel pomeriggio a Bagnoregio. Dopo 25 anni, quindi, un Papa torna a visitare la 'Città dei Papi', nella settimana dei festeggiamenti per Santa Rosa. Il 3 settembre, infatti, Viterbo ricorda sempre la traslazione della salma della santa, morta a 18 anni. Da oltre 750 anni i viterbesi ricordano questo evento trasportando la statua della santa, su un baldacchino, che assunse nei secoli dimensioni sempre più colossali fino al modello attuale della 'Macchina'. Benedetto XVI ha raggiunto la Loggia dei Papi di Viterbo, prima tappa della sua visita odierna nella citta laziale. Sorridente e sereno, il Papa ha salutato con cordialità Gianni Letta, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio che lo ha accolto al suo arrivo a Viterbo. Gentiluomo di Sua Santita' oltre che braccio destro di Berlusconi, Letta segue oggi tutti i diversi appuntamenti del Pontefice in questa visita pastorale. ''Questa Chiesa di Viterbo ama il Papa, ama Benedetto XVI come ha amato i suoi predecessori'', lo ha salutato il vescovo Lorenzo Chiarinelli che gli ha rivolto un breve discorso sulla Loggia dell'antico Palazzo dei Papi, dove il Pontefice è giunto in Papamobile dal vicino eliporto nello stadio Rocch, seguito dalle autorità che lo accompagnano, tra le quali il nunzio apostolico Giuseppe Bertello, l'ambasciatore d'Italia Antonio Zanardi Landi e il direttore de L'Osservatore Romano Giovanni Maria Vian. ''Qui ebbe luogo - ha ricordato mons. Chiarinelli - quel lungo e travagliato Conclave del 1271, nel quale si rischiò che prevalessero logiche mondane che dopo 33 mesi elesse Gregorio X, un Papa la cui santita' dimostra che Dio scrive diritto anche su righe storte''. Il vescovo di Viterbo ha fatto cenno anche un tema di grande attualità, come quello dell'immigrazione, ricordando la tradizione di accoglienza di questa chiesa locale e auspicando che ''nessuno debba vagare errabondo senza casa e vivere da straniero''. Al Palazzo dei Papi, dove lo hanno salutato anche il sindaco Giulio Marini e il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, Papa Ratzinger ha benedetto le nuove porte di bronzo, opera della scultore Roberto Ioppolo, che celebrano la maxi-fusione, decisa nel 1986 da Papa Wojtyla, delle sei diocesi preesistenti: Acquapendente, Bagnoregio, Tuscania, San Martino al Cimino, Montefiascone e Viterbo. Dalla Loggia del Palazzo dei Papi, Benedetto XVI ha potuto ammirare tutta la Valle di Faul, salutando i circa 20mila fedeli che già riempivano la spianata in attesa dell'inizio della Messa. Le autorità di Viterbo hanno donato a Benedetto XVI una statua d'argento di Santa Rosa, alta circa 20 centimetri. In omaggio al Pontefice anche un bassorilievo in bronzo raffigurante la Cattedrale e un trittico riproducente le porte nuove benedette oggi da Ratzinger con l'immagine di San Bonaventura, del conclave e della Madonna della Querce. Accompagnato da mons. Chiarinelli, Papa Ratzinger ha fatto visita alla stanza del Conclave. Poi, sempre a bordo della papamobile, ha lasciato il Palazzo dei Papi per raggiungere la Valle Faul, per la celebtrazione della Santa Messa e la recita dell'Angelus.Apcom, Agi