giovedì 15 ottobre 2009
Il mandato dei Padri Sinodali agli africani: il continente sia protagonista del proprio destino. presentazione delle relazioni dei Circoli minori
Gli africani diventino attori protagonisti del proprio destino: è l’auspicio espresso stamani dal II Sinodo dei vescovi per l’Africa. La quindicesima Congregazione generale ha visto la presentazione delle relazioni dei Circoli minori. Alla presenza di Benedetto XVI, i Padri Sinodali hanno iniziato così a delineare le probabili tematiche da inserire nei documenti finali dell’Assemblea. Prendere in mano il proprio destino e viverlo da protagonisti per rilanciare l’Africa: è questo il mandato che i Padri Sinodali affidano a tutti gli africani. Il Sinodo li aiuti a prendere consapevolezza della propria dignità e sia un’Assemblea di speranza e di risurrezione, di impegno e di coraggio. Poi, i Circoli minori tracciano un bilancio di quanto fatto fino ad ora. Il risultato è positivo, tuttavia alcuni aspetti andrebbero sottolineati di più. La scelta è ampia: si parte dalla necessità di tutelare l’ambiente, di guardare alle vocazioni con maggior discernimento, di pensare alle tradizioni africane come base del processo di riconciliazione. In esse, infatti, sono presenti molti spunti positivi, come il rito dell’ammissione della colpa o della promessa di non ricadere nell’errore, che possono conciliarsi con il cristianesimo. Quindi, i Padri Sinodali suggeriscono la diffusione di testi che informino sulla Dottrina della Chiesa nel campo della sessualità, chiedono una cura pastorale maggiore per i lavoratori, per la famiglia, che deve avere un ruolo “alto”, e per le donne, comprese le religiose. Attenzione viene invocata per la stregoneria che danneggia fortemente tutta la società africana, e per i rapporti con l’Islam, da analizzare caso per caso, dicono i Padri Sinodali, perché i musulmani in Africa non sono presenti in modo omogeneo, ma si differenziano a seconda dei Paesi. Maggiore spazio andrebbe dato anche al problema delle migrazioni, in relazione alla politica mondiale e al ruolo centrale della Chiesa nella tutela dei diritti umani e della dignità della persona. Ribadita la necessità di rafforzare i legami tra le Chiese locali e la Chiesa Universale e di far sì che, all’interno di associazioni che racchiudono numerose Conferenze episcopali, i vescovi parlino con una voce sola. E ancora, i Padri Sinodali ricordano l’importanza dei mass media per la comunicazione ecclesiale ed anche per la formazione della popolazione: radio e tv, ad esempio, possono contribuire a veicolare valori sani per la vita familiare. Quindi, la grande sfida dei Paesi in crisi politica: il processo di riconciliazione va depoliticizzato, dice l’Aula del Sinodo, la Chiesa non sia mai ostaggio di conflitti istituzionali e accompagni i leader verso un esercizio del potere lontano dalla corruzione. Inoltre, i Circoli minori chiedono azioni decise contro il traffico di armi e la droga, e contro le mutilazioni genitali femminili. Necessario anche un piano organico contro la pandemia di Aids: l’Africa deve svegliarsi davanti a tale dramma, dicono i Padri Sinodali, e deve cambiare il suo stile di vita. Ribadita poi l’importanza di sostenere le scuole e le università cattoliche, di avere regole forti per le persone consacrate, per le quali va pensata una formazione continua, e di coinvolgere maggiormente i laici nell’opera di evangelizzazione perché, si è detto in Aula, la Chiesa non deve aver paura di loro. Infine, i Padri Sinodali suggeriscono l’istituzione di un Congresso Eucaristico continentale, di un incontro panafricano sulle donne e di un forum di preghiera interreligiosa perché, in un Paese segnato da conflitti e violenze, dicono, pregare insieme è il primo passo verso la pace.