Tra i 20.000 e i 30.000 bambini e giovani subiscono violenza e sfruttamento in Uganda, i maschi avviati alla guerra, le ragazze costrette a diventare “schiave sessuali” dei ribelli appartenenti al gruppo Lra (Lord’s resistance army). Lo ha denunciato oggi mons. John Baptist Odama, arcivescovo di Gulu, in Uganda, nel suo intervento durante la 13° Congregazione generale della II Assemblea speciale per l’Africa del Sinodo dei vescovi. “Le forze del Lra Hanno rapito giovani e ragazze per obbligarli a diventare bambini-soldato – ha detto -, danneggiano le loro menti e le loro anime in maniera terribile. E hanno costretto le ragazze a diventare schiavi sessuali, rovinando loro speranze e futuro”. La loro difesa, allora, passa attraverso un’etica consistente che la Chiesa deve promulgare guardando alla Bibbia. Mons. Odama ha ricordato che questo tipo di violenze contro i giovani si verificano anche nella Repubblica Democratica del Congo, nel Sud Sudan e nell’Africa centrale. Esiste poi “un altro tipo di violenza quotidiana molto diffusa in tutto il continente – ha osservato – che consiste nella mancanza di opportunità educative, cure mediche e condizioni di vita adeguate negli slums e nei campi per rifugiati”.