I rischi delle sperimentazioni dei farmaci sulle Popolazioni africane sono stati evidenziati stamattina da mons. J.S. Shikongo, vescovo di Rundu, in Namibia, nel suo intervento durante la 13° Congregazione generale del Sinodo per l'Africa. “L’efficacia curativa di queste medicine non è provata – ha affermato mons. Shikongo – ma vengono vendute in Africa a scopo di sperimentazione. Il dosaggio di alcune è pericoloso”, mentre circolano anche “medicine non approvate nei Paesi di produzione”. “Si dice che l’Africa sia più esposta a questo tipo di farmaci a causa delle limitate capacità di effettuare test e ricerche in materia – ha osservato -. Perciò la Chiesa dovrebbe chiedere al governo di favorire le attività dei guaritori tradizionali e le rispettive pratiche e medicine”. A proposito della diffusione del virus Hiv e dell’Aids, mons. Shikongo ha accennato a programmi governativi che puntano sulla prevenzione attraverso l’uso dei profilattici, “propagando una visione secolare e relativista della sessualità”. Eppure, ha aggiunto, “il fallimento di questi strumenti è deliberatamente ignorato o spiegato male. In questo modo, viene incoraggiata una promiscuità che produce maggiore diffusione del virus”.