Radio Vaticana
martedì 18 maggio 2010
Presentato il secondo rapporto sugli abusi ai minori nella Chiesa irlandese. Brady: mi dedicherò interamente alla guarigione e al rinnovamento
E' stato pubblicato ieri il secondo Rapporto annuale della Commissione nazionale per la difesa dei minori nella Chiesa Cattolica d’Irlanda. “Accolgo con favore” questo Rapporto, scrive il card. Sean Brady, primate di tutta l’Irlanda, ringraziando i membri della Commissione per “la loro dedizione eccezionale, professionalità e impegno nel sostenere il sincero desiderio dei vescovi e dei responsabili delle Congregazioni religiose di divenire esemplari nella miglior pratica di tutela dei bambini”. “Spero – aggiunge il porporato – che il Rapporto possa rassicurare tutti che, mentre restano importanti sfide, la Chiesa cattolica d’Irlanda ha fatto molta strada per riparare agli sbagli del passato”. E tra le buone notizie è la formazione di 2.356 persone che possano dedicarsi alla salvaguardia dell’infanzia nelle parrocchie di tutto il Paese, entro i prossimi mesi. Ma “non c’è spazio per l’autocompiacimento”, ammonisce il presidente dei presuli irlandesi. “La tragica esperienza del passato ci ricorda che è necessaria una costante vigilanza e piena adesione a robusti, completi e dinamici sistemi di responsabilità”. “Negli anni che mi restano da arcivescovo di Armagh – osserva il card. Brady – mi dedicherò interamente a quell’opera di guarigione, pentimento e rinnovamento indicata alla Chiesa irlandese da Benedetto XVI, partendo dai significativi progressi realizzati in questi anni per proteggere l’infanzia”. Il primate di tutta l’Irlanda appare dunque intenzionato a proseguire il suo mandato, dopo le polemiche emerse sulla stampa nei mesi scorsi riguardo un presunto coinvolgimento del card. Brady nella copertura di un caso di pedofilia negli anni ’70 e dopo che il porporato, il 17 marzo scorso, Festa di San Patrizio Patrono d’Irlanda, aveva espresso profondo rincrescimento per le sue possibili mancanze. Da qui, la richiesta di aiuto del primate di tutta l’Irlanda al Papa, al quale nella dichiarazione chiede di essere affiancato da un vescovo coadiutore per la gestione della crisi degli abusi sessuali che ha travolto la Chiesa del suo Paese. Nel Rapporto presentato ieri, la Commissione incaricata documenta di avere raccolto, dal 1° aprile 2009 al 31 marzo 2010, 200 nuove denunce di abusi, tutte riportate alle autorità civili.