La comunità diocesana di Napoli “ha un patrimonio religioso prezioso, che esige la coerenza della fedeltà e il coraggio della testimonianza”, da cui “la consegna a continuare in questa vostra Terra tale storia di fede e di carità”. Lo ha scritto il Papa, in un messaggio al card. Crescenzio Sepe (nella foto con Benedetto XVI), arcivescovo della città partenopea, per l’apertura di uno speciale Anno giubilare per Napoli, iniziato questo pomeriggio con una Grande Assise internazionale. "Desidero esprimerle, venerato fratello, il mio compiacimento per la sollecitudine da lei manifestata in molti modi verso l'amata Chiesa di Napoli, la cui storia si arricchisce ora di un ulteriore significativo capitolo con l'apertura di uno speciale Anno giubilare, a dieci anni dal Grande Giubileo dell'anno duemila". Per il Papa, “se è dato di gioire nel Signore per la fede genuina e perseverante di tanti cristiani, è doloroso constatare il diffondersi di una visione secolaristica della vita e l’irruenza di mali che affliggono il consorzio civile, insidiato dall’individualismo”. In questa atmosfera “si verifica anche l’influsso di modelli negativi e devianti, che incidono fortemente sulla vita familiare e sociale, in particolare, sulle nuove generazioni”. Di qui “l’urgenza della formazione umana e cristiana dei ragazzi e dei giovani, perché essi sono gravemente esposti ai rischi della devianza. Occorre formare uomini e donne di forte personalità, di solida fede e di coerente vita cristiana” e “far conoscere Gesù e il suo messaggio ai figli, fin da piccoli, con i segni e le parole che la comunità cristiana ha da sempre suggerito e praticato. Il futuro dipende in gran parte dalla riuscita di questo impegno formativo integrale”. Occorre impegnarsi “per assicurare, con l’ispirazione e la forza che vengono da Dio, rapporti di autentica carità, che si esprimano in forme concrete di solidarietà e di servizio”. Inoltre, è l’altro aspetto sottolineato da Benedetto XVI, “nei diversi ambienti di vita, i cristiani sono chiamati ad essere operatori di verità e testimoni coraggiosi del Vangelo; ciascuno può e deve adoperarsi a far sì che i valori spirituali ed etici, tradotti in stile di vita, offrano un contributo determinate all’edificazione di una società più giusta e fraterna”, attraverso “rapporti di autentica carità, che si esprimano in forme concrete di solidarietà e di servizio, in modo da mostrare esempi di vita alternativi, accessibili a tutti e, nello stesso tempo, emblematici”. Così, conclude il Pontefice, “si potrà rafforzare la consapevolezza che anche oggi, come sempre, il seme del Regno di Dio è presente ed è attivo: un seme carico di avvenire, capace, se accolto in modo personale e generoso, di trasformare anche le situazioni più difficili e di rinnovare il cuore ed il volto di Napoli”. "La Vergine Maria, Madre della Santa Speranza, e il venerato vescovo e martire San Gennaro, incoraggino e sostengano gli sforzi comuni, affinché Napoli ritrovi lo splendore dei suoi tempi migliori".