Oltre cento milioni di euro incassati, ricavi, per commercianti e ristoratori, quattro volte superiori a quelli realizzati nello stesso periodo di agosto dello scorso anno. Tirando le somme dei tanto discussi costi della GMG di Madrid, risulta che a guadagnarci è stata proprio l’economia spagnola. Dati alla mano, gli organizzatori della XXVI Giornata Mondiale della Gioventù hanno dimostrato l’infondatezza delle polemiche che hanno scandito, senza peraltro infastidire più di tanto, i ritmi del più grande avvenimento, non solo ecclesiale, svoltosi negli ultimi decenni in terra spagnola, con la partecipazione di quasi due milioni di giovani di tutta la penisola iberica e dei cinque continenti. Tanto da far ritenere che la GMG sia stata colta soltanto come uno spunto per replicare le manifestazioni di protesta sociale che hanno di recente scosso il Paese. Alle polemiche pretestuose gli organizzatori hanno risposto diffondendo un comunicato con il quale hanno voluto dimostrare che "nessun euro è stato a carico dei contribuenti spagnoli". Anzi, la GMG 2011 si è rivelata un affare anche in termini economici. Le giornate si sono completamente autofinanziate. Ed ecco le cifre fornite dall’organizzazione locale. La Giornata è costata effettivamente una cifra imponente: complessivamente 50.482.621 euro. Ma i soldi sono stati raccolti tra i giovani, le diocesi e 165 sponsor. Il comunicato elenca dettagliatamente, voce per voce, le entrate e le spese sostenute. Queste ultime sono state coperte "per il settanta per cento dai pellegrini e per il trenta per cento da donazioni. Nessun contributo è arrivato dal governo spagnolo o dalle amministrazioni locali". In un altro passaggio della nota si specificano ancor meglio le cifre: 31,5 milioni di euro sono arrivati dalle registrazioni dei pellegrini, 16,5 milioni di euro dagli sponsor, 2,4 milioni da altre donazioni di privati. Nella voce uscite sono elencati: 12,5 milioni di euro per l’organizzazione dei principali eventi in Plaza de Cibeles e all’aeroporto Cuatro Vientos, 5,5 milioni di euro per le spese di segreteria generale e di accoglienza pellegrini, 4,7 milioni di euro per le mochillas, gli zainetti, 7,2 milioni di euro per infrastrutture, 4,2 milioni di euro per i programmi culturali e la guida del pellegrino, 1,2 milioni per la sicurezza e quasi 4 milioni di euro per i volontari. Il direttore esecutivo e portavoce di Madrid 2011, Yago de la Cierva, rivela inoltre a L'Osservatore Romano qualche dettaglio in più: "2.500 sono stati gli interventi sanitari affrontati, dato poco rilevante per un evento così lungo. E oltre cinquanta i media che hanno collaborato a vario titolo. Senza dimenticare che i ticket restaurant hanno fruttato introiti impensabili per il mese di agosto, che è generalmente un mese morto".
L'Osservatore Romano