domenica 6 maggio 2012

Cerimonia per il giuramento di 26 reclute della Guardia Svizzera Pontificia e rinnovo della fedeltà al Papa. Il saluto speciale di Benedetto XVI

"Un saluto speciale va alle nuove Guardie Svizzere e ai loro familiari, nel giorno della festa di questo storico Corpo". È quanto ha affermato Benedetto XVI al termine del Regina Caeli in Piazza San Pietro. Stamane, nell'Aula Paolo VI, si è svolta la cerimonia per il giuramento di 26 reclute della Guardia Svizzera Pontificia, fra cui 6 ticinesi. I 26 nuovi alabardieri hanno prestato solenne giuramento sulla bandiera del Corpo, davanti al rappresentante del Papa, il sostituto della Segreteria di Stato, mons. Giovanni Angelo Becciu, a cardinali, vescovi ed esponenti del Corpo diplomatico presso la Santa Sede. Quest'anno il catone ospite era Lucerna. Prima del giuramento, il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, ha celebrato una Messa per il corpo della Guardia Svizzera all'Altare della Cattedra della Basilica Vaticana, parlando tra l'altro della dimensione del "coraggio del cristiano". "Anche oggi ci vuole coraggio per rendete testimonianza al Vangelo - ha detto il card. Bertone nell'omelia -. Lo dico pensando a voi, care Guardie Svizzere, e vi esorto a farlo con gioia non solo quando siete in servizio, ma sempre, in ogni momento e situazione della vostra vita". Da 505 anni al servizio del Papa, il Corpo delle Guardie Svizzere riveste ancora importanti funzioni di vigilanza all'interno del territorio della Città del Vaticano. In particolare controlla gli ingressi d'accesso al piccolo Stato e sorveglia il palazzo apostolico. E' compito delle Guardie svizzere garantire la protezione ravvicinata del Papa. Il Corpo è composto da 110 cittadini svizzeri maschi, di religione cattolica e con una formazione professionale attestata con diploma. Aver frequentato la scuola reclute nell'esercito svizzero fa parte delle condizioni d'ammissione come anche un buono stato di salute e una reputazione ineccepibile. Chi diventa alabardiere deve avere meno di trent'anni ed essere celibe. Le guardie abitano tutte in Vaticano, il servizio dura 25 mesi. Il Corpo ha una storia lunga ormai 5 secoli, quando il Papa Giulio II chiese agli Stati 'Confederatis superioris allemanniae' di consentire il reclutamento di giovani svizzeri per costruire una guardia del corpo pontificia. Il 22 gennaio del 1506, con l'arrivo a Roma di un contingente di 150 uomini giunto a piedi da Lucerna lungo la via Francigena, si costituisce la Guardia Svizzera Pontificia. Il 6 maggio del 1527 il piccolo esercito, alla guida del comandante Kaspar Roeist, a difesa di Papa Clemente VII si scontrò con l'esercito di Carlo di Borbone composto da 12mila uomini in maggioranza Lanzichenecchi, che entrarono in Roma saccheggiandola e distruggendola in occasione del famoso 'sacco di Roma'. In quella circostanza 147 guardie , compreso il comandante, resistettero per ore per permettere al Papa e ai cardinali di raggiungere, attraverso il celebre ''passetto'' di Borgo, Castel Sant'Angelo dove si misero in salvo. A testimonianza dell'evento, le nuove guardie prestano giuramento di fedeltà al Pontefice il 6 maggio di ogni anno. ''Acriter et fideliter'', onore e fedeltà, è il motto della Guardia Svizzera Pontificia.

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