Numerosissime sono le carte segrete del Papa che il giornalista Gianluigi Nuzzi pubblica nel suo nuovo libro "Sua Santità", destinato a scuotere la Curia romana e non solo e a turbare non poco il Pontificato ratzingeriano. Documenti riprodotti integralmente e spesso siglati dallo stesso Pontefice. Il giornalista chiama la sua talpa "Maria", nome in codice dietro il quale si nasconde la fonte principale anonima e segreta, interna al Vaticano, che ha fornito le centinaia di documenti alla base del libro. "Il mio coraggio - si legge sulla quarta di copertina come frase attribuita alla talpa di Nuzzi - è di far conoscere le vicende più tormentate della Chiesa. Rendere pubblici certi segreti, piccoli e grandi storie che non superano il Portone di Bronzo. Solo così mi sento libero, affrancato dall’insopportabile complicità di chi, pur sapendo, tace". C’è il dramma di questo uomo vaticano nel racconto delle prime pagine del libro. Quest’uomo "deve decidere - scrive Nuzzi - se portare a termine, o meno, la missione di verità che con la morte di Karol Wojtyła ha scelto di avviare, facendo proprio l’insegnamento del successore Benedetto XVI: 'In un mondo in cui la menzogna è potente, la verità si paga con la sofferenza'. Ovvero - prosegue il giornalista - permettere a tutti di conoscere la verità dei sacri palazzi, affinché i mercanti siano cacciati dal tempio". Per Nuzzi questi documenti "svelano la quotidiana precarietà della Chiesa, tra verità inabissate, emergenze risolte, difficoltà permanenti e segreti gelosamente custoditi. Segreti - prosegue il giornalista di La 7 - rimasti tali fino a quando il nostro uomo, scorgendo per un attimo il profilo di Ratzinger tra le luci e le ombre di una sera di gennaio, si è definitivamente convito che far conoscere i documenti, al di là delle conseguenze personali, fosse l’unica scelta possibile".
Francesco Grana, Orticalab
“Ho avuto paura”. Gianluigi Nuzzi racconta com’è nato il suo ultimo libro “Sua Santità”