giovedì 17 maggio 2012

Il Papa: la vera partenza è nell'obbedienza e nella fiducia verso le indicazioni e la chiamata di Dio, per superare le angustie e le paure

Messaggio del Papa in occasione della 98° edizione del Katholikentag, la riunione dei cattolici tedeschi che si apre a Mannheim questo pomeriggio, mercoledì 16 maggio, per chiudersi domenica 20. Partendo dal tema dell’assise, “Osare un nuovo inizio”, Benedetto XVI ha spiegato come “partire significa mettersi in moto, mettersi in cammino. Spesso, però, implica anche la decisione di cambiare e rinnovare. Può partire solo chi è disposto a lasciarsi dietro il vecchio e affrontare il nuovo”. Si chiede cosa significhi tutto questo per la chiesa il vescovo di Roma, che si risponde: “Cristo è il Capo e noi siamo le membra. Non possiamo manipolare la Chiesa nel suo Capo, piuttosto, come membra, siamo chiamati a orientarci sempre di nuovo al Capo, l’«autore e perfezionatore» della nostra fede”. Perché “il rinnovamento dà frutto solo se avviene a partire da ciò che è veramente nuovo di Cristo, che è via, verità e vita” e “quindi la partenza riguarda ogni credente in modo personale e intimo. Attraverso il Battesimo siamo nuovi in Cristo”. “Il Signore ha liberato la nostra umanità dalla schiavitù del peccato – ha aggiunto il papa - e l’ha «fatta partire» verso la relazione vivifica con Dio. Questa partenza donata a partire da Dio deve quindi diventare sempre una partenza personale verso Dio. Ognuno deve preoccuparsi della sua fede personale, di viverla concretamente e di continuare a svilupparla. Ma nella nostra fede non siamo soli, isolati dagli altri. Crediamo con e nella comunità della Chiesa. La partenza di ogni battezzato è allo stesso tempo partenza nella Chiesa e con essa!”. D’altronde, “in ogni tempo ci sono state persone che hanno osato questa partenza e alle quali si è rivelata in modo particolarmente chiaro la presenza di Dio. La testimonianza di fede dei Santi e della grande schiera di cristiani che hanno annunciato, lieti e impavidi, il messaggio del Vangelo agli altri, può incoraggiarci anche oggi a una nuova partenza, spronarci a un nuovo coraggio della fede”, ha spiegato Benedetto XVI, riferendosi anche al padre gesuita e martire Alfred Delp. "La vera partenza - specifica Papa Ratzinger - consiste, come ci dimostrano, nell'obbedienza e nella fiducia verso le indicazioni e la chiamata di Dio. Chi si sente interpellato da Dio e modella la propria vita a partire da questo dialogo con Dio, supera le angustie e le paure e può quindi - ha scritto citando la prima lettera biblica di Pietro - rispondere della speranza che è in lui". "Cari fratelli e sorelle!", ha scritto ancora Benedetto XVI, "il Katholikentag è ospitato in una città nella quale si trova una immensa molteplicità d'idee e di concezioni, di progetti di vita e di religioni. L'avventura di una nuova partenza, in un tale ambito, significa riconoscerne le opportunità e i pericoli e creare gli spazi per una convivenza autentica. Infatti, solo un'umanità nella quale regna la 'civiltà dell'amore' potrà godere di una pace vera e duratura. Come Chiesa abbiamo il compito di annunciare in modo aperto e chiaro l'esigenza e il messaggio del Vangelo. Il contributo di tutti i battezzati alla nuova evangelizzazione è irrinunciabile. Anche il nostro Paese ha bisogno di una nuova partenza missionaria, apostolica". “Desidero dedicare qualche parola particolare ai giovani e ai giovani adulti – ha continuato il Papa -. Ho potuto incontrare molti di voi lo scorso anno durante la Giornata mondiale della gioventù a Madrid e, alcune settimane dopo, durante la veglia a Freiburg. A chi, come voi, ha ancora la vita davanti, viene continuamente chiesto di prendere decisioni e, anche in caso di delusioni, di rialzarsi e di modellare con forza il futuro. Abbiate il coraggio di orientarvi a Gesù Cristo! Rafforzatevi gli uni gli altri nella fede! Sostenete tra i vostri amici, a scuola, al lavoro, il messaggio del Vangelo!". Il Katholikentag “costituisce – secondo il Papa - in un certo senso un preludio all’Anno della fede, che inizieremo tra breve, in occasione del cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II. Possano questi giorni - ha concluso - diventare quindi una festa della fede e aiutare a riscoprire la fede della Chiesa nella sua bellezza e freschezza, a farla nuovamente propria in modo sempre più profondo e anche ad annunciarla in un tempo nuovo".

Korazym.org, TMNews

Messaggio in occasione della 98° edizione del "Deutscher Katholikentag" (14 maggio 2012)