La Curia di Joseph Ratzinger è a una svolta. Dopo il summit di sabato scorso con i capi dicastero della Santa Sede, presente il segretario di Stato card. Tarcisio Bertone, e le "consultazioni" con alcuni cardinali a lui particolaremente vicini, Benedetto XVI sta dimostrando di voler riprendere in mano la barra dopo il caos creatosi negli ultimi mesi nella gestione e nella governance degli affari vaticani. La pubblicazione delle carte riservate, sulla cui divulgazione sta indagando la magistatura pontificia, che per ora ha solo Paolo Gabriele come indagato, sta scoperchiando uno scontro tra varie correnti che, nonostante le smentite di rito coinvolge tutte le aree dello stato vaticano. Sabato è emerso che la sostituzione di Bertone è entrata nell'agenda papale: a dicembre compirà 78 anni, e sono molti i cardinali (l'ultimo è quello di Parigi) che più o meno apertamente sollecitano una sostituzione, o comunque ne parlano. É anche emerso che a subentrare potrebbe essere un diplomatico non italiano, ma in ogni caso contrasterebbe con il principio non scritto, sancito da Karol Wojtyla, che se un Papa non è italiano lo deve essere il suo vice. L'incontro di sabato ha fatto seguito a quello di sette giorni prima, quando a sorpresa i tre cardinali che indagano sui Vatileaks (Herranz, Tomko e De Giorgi) erano stati ricevuti da Papa Ratzinger. Il fatto che il 3 luglio il Papa partirà per il lungo soggiorno a Castelgandolfo fa presupporre che questi incontri si intensificheranno, in parallelo con un pacchetto di nomine, tra cui spicca quella del nuovo prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede: al posto del cardinale americano William Levada è in arrivo il vescovo tedesco Gerhard Muller. Poi lo Ior. Il confronto che si sta consumando ormai più che sulle norme relative alla trasparenza (il 4 luglio Moneyval esamina il dossier vaticano) è soprattutto sul futuro controllo della "cassa". Dopo il licenziamento di Ettore Gotti Tedeschi, evento destinato ad avere comunque degli strascichi visto il sequestro delle carte del banchiere da parte della magistratura italiana, che indaga su ricilaggio, deve essere rinnovata la presidenza della banca vaticana. I tempi non si preannunciano molto brevi, vista la fitta agenda papale ma anche le spinte che si colgono all'interno della sacre stanze. La componente americana della Curia, che sta mostrando un rinnovato vigore dopo anni di ombra causata dagli scandali relativi alla pedofilia, gradirebbe l'arrivo di un banchiere Usa, in grado di mettere lo Ior "in rete" con la finanza internazionale. Joseph Ratzinger ascolta con attenzione tutti: sabato scorso ha incontrato senza mediazioni il cardinale francese Jean-Louis Tauran, abile diplomatico di lungo corso e membro del consiglio di sorveglianza della banca, che nei giorni del licenziamento di Gotti chiese ripetutamente dei "chiarimenti" sulle ragioni ma soprattuto sulle modalità dell'allontanamento del banchiere. Signficativa (e per ora unica nel suo genere) poi la nomina del giornalista americano Greg Burke, numerario dell'Opus Dei, a consulente per la comunicazione della Segreteria di Stato: parteciperà, a quanto pare, ai processi decisionali. Insomma, nonostante le smentite, Oltretevere qualcosa si sta muovendo. Le novità non sono finite.
Carlo Marroni, Il Sole 24 Ore