Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza la delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, giunta come da tradizione a Roma in occasione della Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo. La delegazione inviata da Sua Santità Bartolomeo I è composta da Emmanuel Adamakis, Metropolita di Francia, direttore dell’Ufficio della Chiesa ortodossa presso l’Unione Europea, Ilias Katre, vescovo di Philomelion (U.S.A.) e Paisios Kokkinakis, codicografo del Santo Sinodo del Patriarcato Ecumenico. "La vostra presenza qui a Roma", ha esordito il Papa, "ci offre una speciale opportunità di elevare il nostro canto di lode per le meraviglie che la grazia divina, da cui proviene ogni bene, ha compiuto nella vita dei due Apostoli, rendendoli degni di entrare trionfanti nella gloria celeste dopo essere passati per il lavacro rigenerante del martirio. La festa dei Santi Pietro e Paolo, inoltre, ci dà la possibilità di ringraziare insieme il Signore per le opere straordinarie che Egli ha compiuto e continua a compiere attraverso gli Apostoli nella vita della Chiesa". È la loro predicazione, “sigillata dalla testimonianza del martirio, il fondamento solido e perenne sul quale si edifica la Chiesa, e nella fedeltà al deposito della fede da loro trasmessa troviamo le radici della comunione che abbiamo già sperimentato tra noi”. “Mentre affidiamo all’intercessione dei gloriosi apostoli e martiri Pietro e Paolo la nostra supplica affinché il Signore” ci conceda di “pervenire presto al giorno benedetto nel quale potremo condividere la mensa eucaristica - ha detto il Papa -, leviamo le nostre voci nell‘inno a Dio per il cammino di pace e riconciliazione che ci consente di percorrere insieme”. Ricordano che "quest'anno ricorre il cinquantesimo anniversario dell'apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II, che sarà celebrata solennemente il prossimo 11 ottobre", Benedetto XVI ha ricordato che con la presenza all’assise di “alcuni rappresentanti del Patriarcato ecumenico” ha avuto inizio “una nuova importante fase delle relazioni tra le nostre Chiese”. Dal Pontefice la lode al Signore “per la riscoperta della profonda fraternità che ci lega” e “per il cammino percorso in questi anni dalla Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa ortodossa”, e “che anche nella fase attuale si possano fare dei progressi”. “Richiamando l'anniversario del Concilio Vaticano II”, il Papa ha quindi ricordato “la figura e l'attività dell'indimenticabile Patriarca ecumenico Athenagoras”, di cui tra qualche giorno ricorrerà il 40° anniversario della morte. Il Patriarca Athenagoras, insieme al Beato Papa Giovanni XXIII e al Servo di Dio Papa Paolo VI, ha detto, “animati da quella passione per l'unità della Chiesa che sgorga dalla fede in Cristo Signore, si fecero promotori di coraggiose iniziative che aprirono la strada a rinnovate relazioni tra il Patriarcato ecumenico e la Chiesa Cattolica”. “È per me motivo di particolare gioia - ancora parole del Papa - constatare come Sua Santità Bartolomeo I segua, con rinnovata fedeltà e feconda creatività, la pista tracciata dai suoi predecessori i patriarchi Athenagoras e Dimitrios, distinguendosi a livello internazionale per la sua apertura al dialogo tra i cristiani e per l‘impegno al servizio dell’annuncio del Vangelo nel mondo contemporaneo”. Ringraziando i membri della delegazione per la loro presenza, Benedetto XVI ha chiesto loro di portare a Bartolomeo I i suoi “sentimenti di affetto fraterno e viva gratitudine”, assicurando la propria preghiera “affinché il Signore” gli conceda “salute e forza”, e “doni prosperità e pace al Patriarcato ecumenico”. “Dio onnipotente – ha concluso il Papa – ci faccia il dono di una comunione sempre più piena secondo la Sua volontà, perché ‘con un cuore solo ed un'anima sola’ possiamo sempre esaltare il Suo nome”.
SIR, Radio Vaticana
UDIENZA ALLA DELEGAZIONE DEL PATRIARCATO ECUMENICO DI COSTANTINOPOLI IN OCCASIONE DELLA SOLENNITÀ DEI SANTI APOSTOLI PIETRO E PAOLO - il testo integrale del discorso del Papa