Mons. Salvatore Cordileone (foto), il nuovo arcivescovo di San Francisco, designato da Benedetto XVI lo scorso luglio alla guida della diocesi californiana ma non ancora installatosi, l’ingresso è previsto il prossimo 4 ottobre, è stato fermato dalla polizia durante un controllo stradale nella periferia di San Diego mentre era alla guida della sua auto e gli è stato riscontrato un tasso alcolico superiore a quello consentito dalla legge. L’arcivescovo, fermato poco dopo la mezzanotte tra venerdì e sabato, ha trascorso nove ore nella prigione della contea di San Diego e quindi è stato rilasciato dopo il versamento di una cauzione di 2500 dollari. Il prelato dovrà presentarsi a giudizio il prossimo 9 ottobre. Cordileone, 56 anni, vescovo ausiliare di San Diego nel 2002, trasferito a Oakland nel 2009, promosso a San Francisco il 27 luglio, è uno degli esponenti della nuova corrente conservatrice dell’episcopato statunitense premiata dalle scelte di Papa Ratzinger, alla quale possono essere annoverati anche il nuovo arcivescovo di Filadelfia Charles J. Caput, cappuccino nato in una famiglia tribù pellerossa dei Prairie Band Potawatomi, o il nuovo arcivescovo di Los Angeles, José H. Gómez, del clero dell’Opus Dei. Vescovi vicini alla linea ratzingeriana, decisi nell’affermare la presenza della Chiesa nella società, senza cedimenti. In particolare la nomina di Cordileone aveva provocato qualche reazione nella comunità di San Francisco, città dove sono presenti e strutturate varie organizzazioni gay, a motivo della sua decisa contrarietà alle nozze omosessuali: come presidente della commissione della Conferenza Episcopale americana per la promozione e la difesa del matrimonio, il prelato aveva messo in gioco tutta l’influenza della Chiesa Cattolica per sostenere la proposta di legge numero 8, approvata poi dallo stato della California, che vieta il matrimonio tra persone dello stesso sesso. La sera di venerdì, a San Diego, Cordileone aveva partecipato insieme alla madre a una cena in casa di alcuni amici alla quale partecipava anche un altro sacerdote. Quindi si era messo alla guida dell’auto per riaccompagnare a casa la madre, che abita nella zona del campus universitario. Qui, poco dopo la mezzanotte è stato fermato per un controllo di routine della locale polizia ed è stato sottoposto al test sul tasso alcolico, risultando non in regola. Di conseguenza è stato momentaneamente arrestato. Il nuovo arcivescovo di San Francisco ha diffuso un comunicato chiedendo perdono: "Mentre accompagnavo mia madre a casa, sono passato attraverso un chekpoint della polizia nei pressi del campus universitario, e nel sangue mi è stato riscontrato un tasso alcolico superiore a quello consentito in California. Chiedo scusa per il mio errore di giudizio e provo vergogna per il disonore che ho provocato alla Chiesa e a me stesso. Pagherò il mio debito alla società e chiedo perdono alla mia famiglia, ai miei amici e ai miei collaboratori della diocesi di Oakland e della diocesi di San Francisco". Il nuovo arcivescovo di San Francisco, diocesi che conta circa mezzo milione di cattolici, non ha aggiunto nulla circa la data del suo ingresso e l’eventuale rinvio.
Andrea Tornielli, Vatican Insider