mercoledì 26 settembre 2012

Pellegrinaggio a Roma della diocesi di Belluno-Feltre nell'anniversario della morte di Giovanni Paolo I. Presentato a Benedetto XVI lo stato della causa di Beatificazione

Lo stato della causa di Beatificazione di Giovanni Paolo I è stato presentato a Benedetto XVI stamani, al termine dell’Udienza generale in Piazza San Pietro. Mercoledì 17 ottobre, nel giorno del centenario della nascita di Albino Luciani, il Summarium della Positio sarà consegnato al card. Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. È quanto hanno detto al Papa il vescovo di Belluno-Feltre, mons. Giuseppe Andrich, e il vescovo Enrico Dal Covolo, postulatore della causa. Insieme hanno anche rimarcato come "sia in costante aumento il numero dei pellegrini che si recano a Canale d’Agordo, paese natale di Luciani, dove quest’anno sono state promosse moltissime iniziative proprio per ricordare il centenario della nascita". Un movimento spirituale che vede coinvolti anche tanti giovani. Per il postulatore "ciò che più affascina oggi della figura di Papa Luciani è il suo essere stato un buon pastore che ha dato la vita per la sua gente, senza risparmiarsi". Il vescovo di Belluno-Feltre ne sottolinea, a sua volta, "i tratti di umiltà e di semplicità e una innata chiarezza nelle relazioni personali e nella comunicazione". "Quanti lo hanno conosciuto - aggiunge mons. Andrich - non dimenticano con quanta tenerezza guardasse negli occhi i suoi interlocutori, andando subito dritto al cuore". Nel ricordo di Giovanni Paolo I, il vescovo di Belluno-Feltre ha accompagnato a Roma un pellegrinaggio, secondo una tradizione avviata il 28 settembre 1979, per celebrare la Messa accanto alla tomba nelle Grotte Vaticane, nell’anniversario della morte. All’udienza è poi tornata l’eco del viaggio di Benedetto XVI in Libano. Per "esprimere gratitudine al Papa, con l’impegno di attuare le sue indicazioni", era presente il superiore generale dell’ordine libanese maronita, Tannous Nehmé. Significative anche le presenze ecumeniche in Piazza San Pietro: l’arcivescovo ortodosso russo del Caucaso settentrionale, Zosima, e due vescovi luterani scandinavi.

L'Osservatore Romano