Domani, nella Sala Clementina in Vaticano, alla presenza dei Padri sinodali, che per l’occasione sospenderanno i loro lavori, Benedetto XVI consegnerà i riconoscimenti della seconda edizione del Premio Ratzinger.
Per conoscere meglio i due vincitori, Brian Daley e Rémi Brague, L'Osservatore Romano pubblica oggi due articoli scritti dai vincitori del premio. Nel primo, Daley indaga la figura di Massimo il Confessore, e la sua comprensione della figura del Figlio di Dio incarnato come "sintesi" vivente delle realtà infinitamente diverse, e tuttavia irriducibilmente collegate tra loro, di Dio e della sua creazione. Rémi Brague, invece, riflette sull'ateismo, e sullo scacco che esso dà a se stesso: volendo realizzare l'emancipazione dell'uomo facendogli prendere in mano il proprio destino, l'umanesimo, proprio perché non riconosce nessuna istanza superiore al singolo, si rende incapace di pronunciare un qualsiasi voglia giudizio sul valore o sull'assenza di valore dell'uomo. Il quotidiano della Santa Sede pubblica inoltre un'intervista a Brague.
L'Osservatore Romano
Brian Daley: Massimo il Confessore e la metafisica della persona
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Brian Daley: Massimo il Confessore e la metafisica della persona