Essere "portatori di una visione
cristiana dell’uomo, la sola che garantisce
la piena dignità e dunque
l’autentico sviluppo della persona".
È questo "il compito di cruciale
importanza per il mondo oggi"
che hanno gli organismi cattolici
impegnati sulla frontiera della carità,
secondo quanto detto dal card.
Robert Sarah (foto), presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum", nel saluto al Papa.
"L’individuo - ha affermato - non basta a se stesso anche se alcune
correnti di pensiero negano la
dimensione trascendente e relazionale
della persona. Perciò è importante
ricuperare nella nostra attività
a favore dell’uomo, e nella discussione
con altri interlocutori internazionali,
il senso di una umanità
aperta a Dio, sorgente di vita e di
amore, e aperta all’altro. Un’umanità
che si compie nell’amore".
"Ma per arrivare a un’umanità
che si realizza pienamente nell’amore
- ha proseguito il card. Sarah - l’uomo stesso deve bere
sempre di nuovo a quella prima
originaria sorgente che è Gesù Cristo,
dal cui cuore trafitto scaturisce
l’amore di Dio. Questo frutto della
rivelazione cristiana anima il nostro
lavoro e rappresenta un contributo
importante a quella nuova evangelizzazione" voluta dal Papa "in
questo Anno della fede. Del resto
- ha concluso - è proprio la fede
a schiudere all’uomo quella porta
al mistero nel quale il suo desiderio
trova soddisfazione".
L'Osservatore Romano
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