“Non siamo stati colti di sorpresa”. Così mons. Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali, ha commentato questa mattina i messaggi di offesa ricevuti dal Papa sul suo profilo Twitter. Durante la conferenza stampa di presentazione del Messaggio di Benedetto XVI per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, mons. Celli ha spiegato che “quando si entra in questi ambienti, innegabilmente si trova di tutto. Su Twitter ci sono stati messaggi splendidi ma anche offese. Per queste abbiamo provato disagio e dispiacere, ma il dialogo con l’uomo di oggi non può prescindere da questi ambienti. Le offese non sono state una sorpresa per noi. Twitter è una realtà laica. Certe riflessioni vengono accolte e altre no. Questo è il rischio che si corre. E noi preferiamo essere presenti che non esserlo per evitare un rischio”. Anche per mons. Paul Tighe, segretario del dicastero, “abbandonare la presenza su Twitter sarebbe stato uno sbaglio. È importante essere presenti con contenuti seri e positivi che aiutano le comunità a crescere”. Ad oggi, ha fatto sapere mons. Celli, “l’account Twitter del Papa ha superato i 2 milioni e mezzo di followers. Per il profilo in latino sono 10mila i followers”. Facebook "è uno strumento troppo personale, abbiamo pensato che non è adatto a una personalità e a un ruolo così importanti", ha spiegato Celli.
"Inoltre - ha aggiunto Tighe - tutti i tweet che inviamo dell'account @Pontifex sono approvati personalmente del Papa, ciò sarebbe più arduo per un profilo su Facebook". "Invito a 'retwittare' i messaggi del Santo Padre", ha concluso Celli, sottolineando che "la meta non è sapere a che quota siamo arrivati con i follower , ma vedere in che misura gli amici del Papa ne sanno rilanciare i messaggi e fare in modo che arrivino anche là dove c'è oscurità su questi temi. E in questo clima di desertificazione spirituali, anche una goccia di rugiada fa bene al cuore".
"Mi augurerei - ha concluso infine il capo del dicastero - che piano piano questo aumentasse, perche la parola del Pontefice arrivi a più persone nel cammino della vita".
SIR, Agi
SIR, Agi