mercoledì 18 febbraio 2009
Il portavoce vaticano: dal caso Williamson anche effetti positivi nel rapporto con gli ebrei e nel dialogo con i lefebvriani
"Lo sforzo della Santa Sede per chiarire la questione nata dalle dichiarazioni negazioniste di mons. Richard Williamson ha avuto effetti positivi sia nel rapporto con il mondo ebraico che nell'avvio del dialogo con la Fraternità San Pio X". Lo ha affermato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi (nella foto con Benedetto XVI), in una conferenza tenuta a Madrid. In particolare, padre Lombardi si è riferito alla visita di rappresentanti ebraici nordamericani al Papa giovedi' 12 febbraio. "Ho parlato con loro e soprattutto con il rabbino Rosen - ha spiegato - e non solo avevano compreso che l'atteggiamento del Papa era sempre stato completamente negativo nei confronti delle negazioni dell'Olocausto, ma questo turbamento ha confermato loro la sua cordialita' e il suo affetto personale per il popolo ebraico". Tanto che "questa occasione, può anche presupporre un nuovo passo avanti tra l'ebraismo e il cristianesimo, se viene vissuta positivamente". Padre Lombardi ha indicato un'analogia con il caso del discorso del Papa a Ratisbona, che ha creato una situazione di tensione con il mondo islamico. "A causa di quella crisi - invece - via una serie di contatti nuovi e di approfondimenti con le varie istanze del mondo musulmano, e ora siamo molto piu' avanti, credo, rispetto a prima di Ratisbona". La crisi innescata dalle dichiarazioni di Williamson, inoltre, per Lombardi "ha anche aiutato a preparare il dialogo con i lefebvriani, perchè le condizioni di un dialogo, di un cammino e la loro chiarificazione interna sulle proprie posizioni sono ora molto piu' esigenti".