Si è svolta "in un clima positiva" l'udienza tra Benedetto XVI e Aleksandr Lukashenko, presidente della Bielorussia, ricevuto questa mattina in Vaticano per il suo primo viaggio in Europa occidentale dal 1995. Durante l'incontro, venticinque minuti di colloquio - riferisce una nota della Santa Sede - "sono state affrontate questioni attinenti al rapporto tra fede e ragione e al dialogo interconfessionale e interculturale. Inoltre sono stati trattati temi di carattere internazionale legati alla promozione della pace - prosegue la nota vaticana - e dell'autentico progresso dell'umanità, come pure alcune problematiche interne del Paese, argomenti concernenti la Chiesa cattolica in Bielorussia e le prospettive di approfondimento della collaborazione tra le due Parti". "Si è infine rilevata la pacifica convivenza che caratterizza le relazioni tra le comunità cattolica e ortodossa, nonché con le altre confessioni religiose", conclude il comunicato della Santa Sede. Lukashenko ha dapprima incontrato il Papa, e successivamente, accompagnato dal ministro degli Esteri, Sergei Martinov, ha incontrato il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, e monsignor Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati". ''Santità, ci vediamo in terra bielorussa, se Dio vorrà'', ha salutato il Pontefice Lukashenko, che era accompagnato dal figlioletto di cinque anni. Questi ha regalato a Papa Ratzinger il suo abbecedario di russo, perchè possa imparare la lingua (foto). Il regalo ufficiale del presidente bielurosso è stata invece un'icona raffigurante Gesù realizzata da un artigiano locale con materiali tradizionali, mentre il Papa ha ricambiato con la medaglia d'oro del suo pontificato.