Dentro la tenda-soggiorno di Collemaggio tanti bambini intenti a giocare che, al richiamo di una donna, probabilmente un'insegnante, si sono precipitati verso il curvone ''solo'' per vedere e salutare da lontano quell'omino vestito di bianco che faceva capolino dai finestrini del furgone. Invitato dal rettore don Nunzio Spinelli per la festa della Perdonanza celestiniana che si celebra ad agosto, Benedetto XVI ha risposto: "Vedremo, vedremo". "Grazie per il lavoro che avete fatto". Benedetto XVI ha salutato così il direttore centrale per l'emergenza del dipartimento dei vigili del fuoco, Sergio Basti e il comandante dei pompieri dell'Aquila Roberto Lupica, che erano ad attenderlo davanti alla Basilica.
Dopo la sosta alla Basilica di Collemaggio, Benedetto XVI ha incontrato in via XX settembre, davanti ai resti della Casa dello Studente crollata durante il sisma, dodici studenti, sei ragazzi e sei ragazze, tutti residenti nel centro storico, alcuni proprio nella Casa. Li ha salutati ad uno ad uno, chinandosi verso di loro per stringerne le mani, ascoltando con attenzione quanto avevano da dirgli. Dopo aver incontrato gli studenti, è stato l'ingegner Sergio Basti, responsabile Dipartimento per l'emergenza dei vigili del fuoco, a spiegare al Santo Padre quali sono state le lesioni che hanno portato al crollo di parte della Casa dello studente.
Dopo la sosta alla Basilica di Collemaggio, Benedetto XVI ha incontrato in via XX settembre, davanti ai resti della Casa dello Studente crollata durante il sisma, dodici studenti, sei ragazzi e sei ragazze, tutti residenti nel centro storico, alcuni proprio nella Casa. Li ha salutati ad uno ad uno, chinandosi verso di loro per stringerne le mani, ascoltando con attenzione quanto avevano da dirgli. Dopo aver incontrato gli studenti, è stato l'ingegner Sergio Basti, responsabile Dipartimento per l'emergenza dei vigili del fuoco, a spiegare al Santo Padre quali sono state le lesioni che hanno portato al crollo di parte della Casa dello studente.
Per diversi minuti i vertici dei pompieri hanno illustrato le varie fasi che saranno portate a termine per ricostruire la struttura. Dopo dieci minuti il Santo Padre si è allontanato in direzione della Scuola della guardia di finanza di Coppito.
"E' giusto che il Papa sia venuto oggi, a tre settimane dal terremoto". E' questo il pensiero prevalente tra i 12 ragazzi, aquilani e non, scampati miracolosamente alla morte nella notte tra il 5 e il 6 aprile, che sono in attesa dell'arrivo del Papa proprio di fronte a quella che era un'ala della casa dello studente, ora demolita e ridotta a sole macerie. "Non è vero che la Chiesa si è avvicinata tardi - ha spiegato Maria Fidanza, una delle studentesse - se il papa fosse arrivato prima non ci sarebbe stato lo spirito giusto e poi tra l'altro avrebbe anche intralciato le operazioni di emergenza. Per noi la visita del Papa, a tre settimane dalla tragica scossa, è un segno forte di speranza attraverso la vicinanza della Chiesa". I dodici ragazzi nella tragica notte erano tutti all'Aquila e hanno ancora stampato nella mente l'incubo seguito alla tragica scossa.
"E' giusto che il Papa sia venuto oggi, a tre settimane dal terremoto". E' questo il pensiero prevalente tra i 12 ragazzi, aquilani e non, scampati miracolosamente alla morte nella notte tra il 5 e il 6 aprile, che sono in attesa dell'arrivo del Papa proprio di fronte a quella che era un'ala della casa dello studente, ora demolita e ridotta a sole macerie. "Non è vero che la Chiesa si è avvicinata tardi - ha spiegato Maria Fidanza, una delle studentesse - se il papa fosse arrivato prima non ci sarebbe stato lo spirito giusto e poi tra l'altro avrebbe anche intralciato le operazioni di emergenza. Per noi la visita del Papa, a tre settimane dalla tragica scossa, è un segno forte di speranza attraverso la vicinanza della Chiesa". I dodici ragazzi nella tragica notte erano tutti all'Aquila e hanno ancora stampato nella mente l'incubo seguito alla tragica scossa.