La convergenza di vedute sulla gestione razionale delle risorse naturali tra Islam e Chiesa cattolica e tra quest’ultima e la Fao è stata sottolineata, oggi, da Jacques Diouf, segretario generale dell’organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura, nel suo intervento al Sinodo dei vescovi sull’Africa. Richiamando il messaggio di Benedetto XVI alla Fao del giugno 2008, Diouf ha affermato che “la Chiesa si è sempre data il compito di combattere la miseria dei più svantaggiati e lo slogan della Fao è ‘pane per tutti’” ed ha ribadito come “l’economia per funzionare ha bisogno dell’etica, di un’etica amica della persona. La Fao si sforza, nonostante le difficoltà, di mobilitare tutti gli attori e coloro che decidono per la lotta contro la fame e di sviluppare programmi per la sicurezza alimentare. Ciò che ci anima è il principio della centralità della persona umana”. Per il segretario della Fao “un mondo libero dalla fame è possibile” a patto che “ci sia una volontà politica. Ci sono Paesi in Africa che sono riusciti a ridurre la fame, come Camerun, Congo, Etiopia, Ghana, Nigeria, Malawi, Mozambico e Uganda”. In questa lotta “le grandi forze spirituali sono un sostegno inestimabile” ha detto Diouf che ha reso omaggio “ai tanti missionari e religiosi che spesso fanno un lavoro difficile, a volte ingrato, ma sempre utile a fianco delle ong della società civile”. “Vorrei ricordare – ha aggiunto – la convergenza degli insegnamenti religiosi della Chiesa cattolica e dell’Islam sulla necessità di vigilare sulla gestione razionale delle risorse sulla base di una strategia rispettosa delle persone e dei beni del mondo. La dottrina sociale della Chiesa offre un apporto essenziale”. L’intervento al Sinodo ha dato a Diouf l’occasione per fornire alcuni numeri aggiornati circa la lotta contro la fame nel mondo. Rispetto al 1996, quando fu assunto dai Paesi membri della Fao l’impegno di ridurre della metà la fame nel mondo entro il 2050, “oggi la situazione è ancora più inquietante”. Complice anche la crisi mondiale, “per la prima volta nella storia il numero di persone affamate ha raggiunto la cifra di un miliardo, ovvero il 15% della popolazione mondiale. In Africa, malgrado i progressi la situazione è preoccupante: sono 271 milioni le persone malnutrite, il 24% della popolazione, con un aumento del 12% rispetto all’anno scorso”. Per far fronte a questa emergenza Diouf ha invocato per l’Africa la modernizzazione delle infrastrutture e dei mezzi agricoli ma anche risorse economiche sufficienti. “Si tratta di una questione di priorità – ha detto – ogni anno il sostegno all’agricoltura da parte dei Paesi dell’Ocde è di 365 miliardi di dollari, mentre per le spese militari si arriva a 1340 miliardi di dollari”.