SIR
mercoledì 26 maggio 2010
Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente. Mons. Padovese: bisogna che i cristiani non siano frammentati in tanti ruscelli ma costituiscano un fiume
“Avvicinare le Chiese europee a quelle sorelle orientali”. E’ questo, secondo mons. Luigi Padovese, presidente della Conferenza Episcopale turca, uno dei contributi che la Chiesa turca, così come quella cipriota, potranno dare durante il prossimo Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente, che si svolgerà in Vaticano dal 10 al 24 ottobre sul tema “La Chiesa Cattolica nel Medio Oriente: comunione e testimonianza”. Entrambi appartenenti al Consiglio delle Conferenze Episcopali europee, le due Chiese, afferma il presule in una intervista a SIR Europa, sono “un ponte tra due mondi, due culture e anche tra due religioni” e per questo “potranno favorire uno sguardo più attento e approfondito rivolto alle Chiese d’Oriente”. Parlando del Sinodo, il presidente della CET ha affermato che questo appuntamento interpella la Chiesa di Turchia “sia dal punto di vista del dialogo ecumenico sia da quello con l’Islam. Vivendo in un Paese a maggioranza musulmana c’è la necessità da parte dei cristiani di non essere frammentati in tanti ruscelli ma di costituire un fiume, mettendo in evidenza le cose che ci uniscono e dando l’idea alla società islamica che i cristiani non sono divisi ma distinti. E questa è una ricchezza. Va sfatata poi l’impressione che la Chiesa, soprattutto quella latina, stia facendo proselitismo”. “Siamo una presenza rispettosa delle altre identità confessionali e religiose e vogliamo essere riconosciuti come tali con tutti i diritti – aggiunge mons. Padovese - noi siamo cittadini dei Paesi nei quali viviamo. La nostra forza si appoggia non tanto sulla nostra fede quanto piuttosto sul diritto che ogni Costituzione riconosce ai propri cittadini. Nei Paesi a maggioranza musulmana, dove le chiese del Medio Oriente vivono, il Cristianesimo è visto come una religione lecita, è permesso essere cristiani però talvolta, in più aspetti, si vive in una situazione di inferiorità rispetto agli altri. Il diritto di rivendicare la piena cittadinanza, specie in Paesi musulmani diventa quanto mai importante”.