Benedetto XVI ''va come sempre alla radice delle questioni. Mantenendo, con mite e ferma chiarezza, uno sguardo di fiducia realista''. Così il diretto de L'Osservatore Romano Giovanni Maria Vian commenta le parole del Papa nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, che si celebrerà il 1° gennaio 2012 sul tema "Educare i giovani alla giustizia e alla pace". Benedetto XVI, scrive, ''non poteva trascurare la crisi globale che grava su molte società e che viene descritta con singolare efficacia: 'Sembra quasi che una coltre di oscurità sia scesa sul nostro tempo e non permetta di vedere con chiarezza la luce del giorno'. A esserne angosciati sono soprattutto i giovani, e non vi è bisogno di troppe analisi per constatare questa realtà inquietante, emersa nell'anno che si conclude anche con manifestazioni e sintomi visibili in diversi Paesi''. Per questo, per la responsabilità nei confronti delle generazioni più giovani, ''smarrite e intimorite di fronte a un futuro che si presenta incerto e senza prospettive da ogni punto di vista'', il Papa, prosegue il quotidiano della Santa Sede, ''guarda alla necessità dell'educazione, che definisce 'l'avventura più affascinante e più difficile della vita'''. ''Colpisce soprattutto nel testo papale'', sottolinea l'editoriale, ''l'appello ai responsabili della vita pubblica: perche' s'interroghino sulle decisioni da prendere in questo tempo di crisi, certo, ma soprattutto perchè offrano ai giovani 'un'immagine limpida della politica'. Con un'esortazione implicita a un nuovo impegno in un ambito, come quello della politica, che in molti Paesi sembra sempre più distante dalle preoccupazioni reali dei cittadini e non attrae, o respinge, le generazioni più giovani. E altrettanto forte è l'appello al mondo dei media, che troppo di frequente dimenticano la loro funzione non soltanto informativa''.
Asca
La fiducia realista di Papa Benedetto