Ha aspettato sette anni. Sette anni tondi, quelli che nelle coppie segnano le forche caudine della crisi. Ma che per la chiesa, abituata a ragionare sui tempi lunghi, sono un giro di clessidra. Ha aspettato sette anni il Papa venuto da un paesino tedesco di mille abitanti per affacciarsi in Toscana. E alla fine ha scelto Arezzo, dove atterrerà domenica, dopo un’ultima curva in elicottero sulla curva nord dello Stadio. E soprattutto si è ritagliato addosso, neanche fosse un panneggio liturgico, una giornata dalle mille emozioni. Alcune anche personali. Perché Benedetto XVI torna in una terra che già conosceva da prete, lì dove addirittura ha pescato l’ispirazione per la sua tesi: una tesi su San Bonaventura, il teologo del francescanesimo, l’iniezione di sapienza nella regola semplice del poverello. Fino al 1988, i due giorni di settembre passati a La Verna, tra le riflessioni dotte (ma anche un po’ semplici) su San Bonaventura e le chiacchierate tranquille in refettorio. Arriva domenica il Papa al suo debutto in Toscana. Arriva volteggiando su una città in festa.
Alberto Pierini, La Nazione
Omelia del card. Joseph Ratzinger in occasione della festa delle stimmate di San Francesco (La Verna - 17 settembre 1988)