La nuova evangelizzazione passa anche per la riscoperta e la valorizzazione dell’anno liturgico. Un itinerario educativo, una vera scuola della fede, assolutamente necessaria soprattutto in tempi di secolarizzazione, in cui anche il significato delle grandi feste cristiane viene appannato, sfigurato e, peggio, commercializzato. Lungo questa direttrice si svolge a Marsala, nella diocesi di Mazara del Vallo, la 63° Settimana liturgica nazionale. Tradizionale appuntamento di fine agosto, promosso dal Centro di azione liturgica, a cui Benedetto XVI, tramite il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, ha fatto giungere un messaggio in cui si augura che l’iniziativa possa offrire un "valido contributo al cammino della Chiesa in Italia". In particolare, nel documento si pone il convegno alla luce "dell’Anno della fede, che la Chiesa universale si appresta a vivere nel 50° anniversario dell’apertura del Concilio ecumenico Vaticano II", auspicando che esso "porrà al centro il valore del nostro credere, nella prospettiva della nuova evangelizzazione". Il tema dell’incontro. “L’anno liturgico: pellegrini nel tempo. Itinerario educativo alla sequela di Cristo”, viene sottolineato inoltre nel messaggio, si colloca efficacemente nell’orizzonte tematico decennale indicato dalla Conferenza Episcopale italiana, "ponendo l’attenzione sull’Anno Liturgico, colto nella sua valenza educativa, e sull’incidenza che esso ha sempre avuto nell’ambito della formazione cristiana". Infatti, "il precipuo e nativo compito pastorale che la tradizione vivente della Chiesa riconosce all’Anno Liturgico deriva dal fatto che esso è, secondo una felice affermazione del venerabile Pio XII, 'Cristo stesso, che vive sempre nella sua Chiesa e che prosegue il cammino di immensa misericordia da Lui iniziato'". In questo senso, "diventa luogo e strumento permanente della presenza di Cristo tra i suoi fratelli, di educazione alla fede, nonché struttura celebrativa che consente una esposizione continua e progressiva del piano salvifico di Dio attraverso i 'mysteria carnis Christi'". Insomma, "tale percorso costituisce la sede primaria di un processo di educazione alla fede e di conversione".
L'Osservatore Romano