L’appello del Papa ai giovani del mondo abbraccia anche gli “indignados”, i ragazzi che hanno creato il disperato e confuso movimento del 15-M a Madrid. Anche il “popolo” della protesta è anche invitato a partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù, perché, come ha ricordato Yago de la Cierva, direttore della GMG, pure i cattolici condividono la diagnosi negativa sulla crisi sociale. Con queste parole il direttore ha risposto alle decine di persone che il 2 agosto sono state espulse dalla centrale Puerta del Sol (foto) nella capitale spagnola, dove, dal 15 marzo scorso, avevano montato un accampamento di protesta. Mentre la polizia chiudeva la piazza, i manifestanti riempivano i social network di frasi contro Benedetto XVI, che, secondo loro, sarebbe da considerare il colpevole dell’”espulsione”. "Colpevolizzare il Papa del fatto che, dopo tre mesi e mezzo, il Partito Socialista Operaio Spagnolo (Psoe) e il municipio del Partito Populare (Pp) si siano messi d’accordo per sgomberare una piazza pubblica è un po’ troppo", ha affermato Yago de la Cierva. Che ribadisce: "Sarebbe come accusare il Papa perché viene arrestata una persona che ha provato a fare qualcosa di illegale: noi non abbiamo mai promosso nessuna manifestazione pubblica contro qualcuno. La Giornata Mondiale non è contro nessuno". A meno di 15 giorni dall’arrivo del massimo leader della Chiesa cattolica a Madrid, le forze dell’ordine hanno dunque sgomberato una delle principali zone della città che accoglierà un certo numero di eventi pubblici sotto il segno della GMG. In settimana, alcune associazioni collegate con il movimento del 15-M, hanno dichiarato che parteciperanno ad unamanifestazione convocata da gruppi laici la sera del 17 agosto contro il viaggio del vescovo di Roma. Le loro motivazioni? Il costo. Non li hanno convinti le ripetute assicurazioni degli organizzatori: "La Giornata non comporterà nessuna spesa per le istituzioni pubbliche, perché si tratta di un evento auto-finanziato". Anche se, va ricordato, gli “indignados” considerano il raduno dei giovani come un’opportunità per rivitalizzare il movimento. "Noi - ha detto ancora Yago de la Cierva - non abbiamo alcuna preoccupazione per i cortei di protesta, ci preoccupa di più il tema della tensione sociale perché noi non siamo contro nessuno; inoltre, l’invito del Papa ai giovani del mondo è rivolto anche a loro". "Molti argomenti cari agli 'indignados'- ha proseguito de la Cierva - sono condivisi anche da noi. Penso, ad esempio alla scomoda situazione nella quale si trova il paese, e non solo dal punto di vista economico, ma anche in termini di crisi di valori, di crisi politica, di corruzione nelle istituzioni o di mancanza di rappresentatività". I cattolici, ha chiarito il direttore della GMG, non condividono il loro modo di trattare il problema, Se gli “indignados” hanno ragione nel descrivere la realtà in quel modo, la posizione cristiana non è quella di protestare, ma quella di chiedersi cosa fare per uscire delle difficoltà, sempre all’interno dell’ambito costituzionale. La risposta, insomma, consiste nell’educare le persone ad esigere dai politici il rispetto della legge. I cittadini dovrebbero essere particolarmente duri con i politici che hanno violato le norme e che dovrebbero essere espulsi dalla politica. Il messaggio cristiano esige sì che vengano pagate le tasse e che via sia rispetto per le autorità, ma al contempo, impone di essere esigenti con le autorità stesse. "Ci sembra – ha concluso Yago de la Cierva - che la situazione sia molto difficile, ma c’è un’uscita; la Giornata Mondiale della Gioventù vuole mettere in evidenza la necessità del lavoro per far diventare reale la speranza, perché è possibile uscire dal problema, ma non protestando, non facendo dei graffiti nelle banche, ma trasformando le istituzioni finanziarie in modo che cambino i propri criteri economici. Questo non si ottiene con la violenza, impedendo gli altri di lavorare, ma collaborando".
Andrés Beltramo Álavarez, Vatican Insider