sabato 31 marzo 2012

Giornata Mondiale della Gioventù 2013. Con le braccia aperte: le attese e la preparazione della Chiesa brasiliana. Il pellegrinaggio della Croce e Rio

Con le braccia aperte della statua del Cristo Redentore collocata sulla cima della montagna del Corcovado, Rio de Janeiro (foto) si sta preparando ad accogliere nel 2013 la XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù. C’è stata una ventata di Brasile con canti, bandiere e spot pubblicitari ieri mattina a Rocca di Papa (Roma) dove, all’Incontro internazionale sulle GMG, una delegazione dei vescovi brasiliani ha presentato ai responsabili delle pastorali giovanili di tutto il mondo, gli aspetti pastorali e organizzativi di Rio 2013 (23-28 luglio). Sono arrivati qui lo scorso anno direttamente da Madrid i simboli della GMG: la Croce e l’Icona della Madonna. Hanno attraversato in pellegrinaggio fino ad oggi 132 diocesi brasiliane, quasi la metà su un totale di 276 diocesi esistenti nel Paese. Da San Paolo a Belo Horizonte, il pellegrinaggio ha finora coinvolto 2 milioni di persone. Solo a San Paolo hanno partecipato 500 mila persone, di cui 150 mila erano giovani. Il progetto che sta accompagnando la preparazione della GMG di Rio 2013 e il pellegrinaggio della Croce, ha come slogan il detto brasiliano, difficilmente traducibile, “Bota Fé” (“Abbiate fede”). “Posso personalmente testimoniarvi – ha detto don Carlos Savio, coordinatore nazionale del progetto – che stanno accadendo cose molto belle in questo periodo di pellegrinaggio e di preparazione alla GMG, un segno di speranza che coinvolge tutti”. Alla celebrazione attorno ai simboli sacri e ai momenti formativi, il pellegrinaggio della Croce in Brasile sta rispondendo anche a una vocazione all’azione sociale. “La Croce – ha raccontato don Savio – sta attraversando anche i luoghi di sofferenza dove vivono molti giovani: gli ospedali, le case di recupero di ragazzi dipendenti dalla droghe, le favelas”. Altro appuntamento molto importante che precede sempre la celebrazione della GMG sono le Giornate diocesane che si svolgono qualche giorno prima dell’evento mondiale e che in Brasile saranno chiamate: “Settimana missionaria”. La Settimana si svolgerà dal 16 al 20 luglio, per dare la possibilità ai giovani partecipanti di raggiungere Rio il 23 luglio, viste le lunghe distanze che caratterizzano questo Paese. Due le linee direttrici che caratterizzeranno la “Settimana missionaria”: “Offrire ai giovani la possibilità di vivere un’esperienza di fede, con momenti di preghiera e meditazione ma anche coinvolgere i partecipanti alla GMG in campagne di solidarietà per aiutare i giovani ad essere loro stessi costruttori di una civiltà dell’amore”. “Rio de Janeiro non sarà più la stessa dopo la GMG”. Sono grandi le attese con cui gli abitanti di Rio e in generale tutto il Brasile stanno guardando alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù. A dare voce alle aspettative della gente è mons. Orani Joao Tempesta, arcivescovo di Rio de Janeiro. “Sarà la prima GMG della storia a parlare in portoghese”, ha detto l’arcivescovo di Rio con un certo orgoglio, aggiungendo: “Dopo 25 anni la GMG torna in America Latina dopo la GMG di Buenos Aires nel 1987. Torna in America Latina dove vive il 44% dei cattolici di tutto il mondo. Torna come segno di un tempo nuovo in questa epoca di profondo cambiamento”. Nel presentare la Chiesa brasiliana, l’arcivescovo non ha nascosto che anche in Brasile – terra profondamente radicata nel cattolicesimo – si registra “una diminuzione dei cattolici. E questa diminuzione è dovuta sicuramente alla diminuzione delle nascite ma anche ad altri fattori come l’avvento di sempre nuove sette e il diffondersi di una mentalità secolarizzata e materialista frutto anche di una classe intellettuale che cerca di cancellare Dio dalla società e dalle coscienze. È un tempo quindi che richiede ai cattolici uno sforzo in più per approfondire la loro fede e in questo senso la GMG di Rio si situa in continuità con l’Anno della fede indetto da Papa Benedetto XVI per il prossimo anno”. Rio de Janeiro, una diocesi che si estende su un territorio di 43 mila chilometri quadrati, con 270 parrocchie e 600 sacerdoti. La città è stata scelta anche come sede del campionato mondiale di calcio nel 2014 e dei giochi olimpici nel 2016. All’immagine però di Rio come “città del carnevale, del calcio e delle spiagge” e al prototipo di una popolazione divisa tra “il piacere e la violenza”, l’arcivescovo Tempesta ha voluto parlare di “una città d’incontro dove la fede ha uno spazio grande nel cuore delle persone”. La GMG sarà quindi anche un’occasione per far vedere che “la Chiesa parla con i giovani e che ci sono persone che oltre ad arricchirsi con il traffico della droga, si arricchiscono dei valori evangelici che trasmettono la vita”. L’arcidiocesi sta inoltre strettamente collaborando con le diverse agenzie dei governi municipali, regionali e federale per l’accoglienza. Le attese di Rio sono comunque condivise in tutto il mondo: lo dimostra il fatto che ai concorsi lanciati a livello planetario per scegliere il logo della GMG hanno risposto in 216 da tutto il mondo (tra cui un suggerimento anche dalla Cina) mentre, per l’inno, sono arrivate 180 proposte di testo.

SIR