Il viaggio del Papa a Cuba "ha aperto orizzonti anche al di là dell'isola". Mons. Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, dà questa chiave di lettura al viaggio apostolico appena concluso. Intervistato da L'Osservatore Romano al rientro dal viaggio in Messico e a Cuba, l'arcivescovo sottolinea che Papa Benedetto XVI ha offerto un importante messaggio "a tutti i cubani perchè possano sperare e avere certezze". Tra i ricordi di viaggio, mons. Becciu dice che "non poteva non colpire la straordinaria accoglienza che è stata riservata al Papa. Si faceva torto ai fedeli messicani quando li si descriveva come aficionados esclusivamente alla figura di Giovanni Paolo II. Hanno invece dimostrato la maturità della loro fede accogliendo Benedetto XVI, con il calore di cui sono capaci, come successore dell'apostolo Pietro". In particolare, mons. Becciu segnala "la determinazione dei giovani cubani nel volere affermare il diritto a esprimere pubblicamente la loro fede. Per tanto tempo si è voluto relegare la Chiesa nelle sacrestie. Oggi invece i giovani vogliono uscire all'aperto, mostrare il loro volto di figli di quel Dio che si è tentato di allontanare dalla loro vita. Hanno cominciato a sperimentare la possibilità di essere se stessi e dunque vogliono potere legittimamente testimoniare in pubblico la loro fede. È stato un segnale molto forte, senza dubbio positivo". "L'aspetto più evidente - aggiunge mons. Becciu - è che il Papa ha conquistato il cuore dei cubani. Lo hanno dimostrato soprattutto nel momento in cui sono scesi in massa nelle strade per salutarlo mentre partiva. Ho visto gente finalmente sciolta, che si è riversata sulle vie percorse dal corteo papale per mostrare un affetto sincero. È stata una bella sorpresa, un segno evidente di come la persona e le parole di Benedetto XVI abbiano toccato i loro cuori. Non si deve dimenticare che molti di loro sono cresciuti senza sapere niente del Papa. Solo da poco tempo la televisione ha iniziato a trasmettere notizie sulla Chiesa. I ragazzi che frequentano le parrocchie nel migliore dei casi hanno sentito i loro sacerdoti parlare del Santo Padre. Forse hanno visto alcune fotografie, ma non si può certamente dire che lo conoscessero". Mons. Becciu ritiene che a Cuba sia "in atto un cammino che lascia ben sperare. Molti spazi sono stati aperti, ma tanti altri devono ancora essere aperti. Il viaggio del Papa è stato sicuramente una spinta eccezionale per la Chiesa". Benedetto XVI è in prima fila nell'impegno per la protezione dei bambini, ricorda il sostituto della Segreteria di Stato, che commentando i discorsi pronunciati dal Papa in Messico, "tutti notevoli, densi di significato e perfettamente centrati sui problemi del Messico e di tutta l'America Latina", rileva che "nell'incontro con i bambini a Guanajuato c'è una frase che solo Papa Benedetto poteva pronunciare, per quanto è stata incisiva e in un certo senso capace di riassumere tutte le questioni che deve affrontare la società messicana, e cioè il suo appello a custodire i bambini perchè non si spenga mai il loro sorriso". "In effetti - sottolinea il presule - essi sono il futuro di ogni popolo e bisogna garantire loro la massima protezione".
Giacomo Galeazzi, Oltretevere
A colloquio con l’arcivescovo Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, al rientro dal viaggio del Papa in Messico e a Cuba: avanti con coraggio e con pazienza