Nel pomeriggio di ieri, 26 settembre, la Santa Sede
ha aderito alla Convenzione Onu sulla prevenzione e la repressione dei reati
contro le persone che godono di protezione internazionale, compresi i
diplomatici. Mons. Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati,
ne ha depositato presso il segretario generale delle Nazioni Unite lo strumento
di adesione. “Aderendo alla Convenzione - si legge nelle tre Declarations
allegate con una Reservation allo strumento di adesione -, la Santa Sede intende
contribuire e offrire il proprio sostegno morale all’impegno globale per la
prevenzione, repressione e contrasto” di questi reati. “La protezione e il
rafforzamento” dei valori di “fratellanza, giustizia e pace tra le persone e i
popoli”, si legge nel documento, “richiedono il primato dello stato di diritto e
il rispetto dei diritti umani”. Con l’adesione alla Convenzione, la Santa Sede
riafferma che “gli strumenti internazionali di cooperazione penale e giudiziaria
costituiscono un’effettiva garanzia di fronte alle attività criminali che
minacciano la pace e la dignità dell’uomo”. L’iniziativa, conclude una nota
vaticana, è “in linea e nel solco del processo, che, come è noto, è stato da
tempo avviato per adeguare l’ordinamento giuridico vaticano ai più alti standard
internazionali intesi a contrastare” il terrorismo.
SIR
ADESIONE DELLA SANTA SEDE ALLA CONVENZIONE DELL’O.N.U. SULLA PREVENZIONE E LA REPRESSIONE DEI REATI CONTRO I DIPLOMATICI
SIR
ADESIONE DELLA SANTA SEDE ALLA CONVENZIONE DELL’O.N.U. SULLA PREVENZIONE E LA REPRESSIONE DEI REATI CONTRO I DIPLOMATICI