E' per "un atto di trasparenza" che i Padri sinodali
stanno mettendo a punto il messaggio (nuntius)
espressamente "rivolto al popolo di Dio",
dunque "agli evangelizzatori che sono anch’essi
da evangelizzare". A presentare e leggere in aula
la prima bozza del testo, questa mattina,
il card. Giuseppe Betori, arcivescovo di
Firenze, presidente della Commissione per il
messaggio. È un documento molto atteso e immediato
che, ha spiegato, consentirà "alle nostre
comunità di avere uno sguardo organico degli
argomenti trattati dall’assemblea dal punto di vista
pastorale". In attesa dell’Esortazione Apostolica
post-sinodale del Pontefice. Illustrandone forma
e contenuti, il card. Betori ha rimarcato
l’impegno di tener conto di tutte "le diverse articolazioni
del popolo di Dio" con lo stile di "incoraggiare" e anche di "lodare gli sforzi" di
quanti sono impegnati nell’evangelizzazione.
Il messaggio di questo Sinodo avrà, rispetto
alle assemblee precedenti, "la novità di esortazioni
specifiche rivolte ai continenti", considerato
che "le situazioni sono molto diverse". Lo sguardo
unitario del Sinodo non perde però di vista
le diversità e le situazioni particolari.
Puntando a far emergere le linee essenziali e
fondamentali sulla nuova evangelizzazione, così
come le stanno indicando in questi giorni i padri
sinodali, il testo definitivo del messaggio terrà
dunque conto di tutti gli interventi. L’obiettivo
di fondo è infatti quello di sostenere e orientare
l’annuncio e la testimonianza evangelica in tutti i
contesti. La presentazione e la votazione del
messaggio sono previste per la mattina di venerdì
26 ottobre.
Per l’arcivescovo Nikola Eterović, segretario
generale del Sinodo dei vescovi, questa prima
bozza è già un testo "solido e attraente" e lo ha
confermato l’applauso in aula dei Padri sinodali.
Hanno poi preso la parola in dodici per presentare
osservazioni e formulare proposte aggiuntive.
Altri interventi riguardo al testo definitivo saranno
presentati per iscritto alla Wegreteria.
La diciottesima Congregazione generale, presieduta dal card. Francisco Robles Ortega,
arcivescovo di Guadalajara, alla presenza di 250
Padri sinodali, si era aperta con il primo turno
di votazione per l’elezione dei dodici membri del
consiglio ordinario: altri tre saranno poi nominati
dal Papa. Un ruolo importante, ha spiegato
mons. Eterović, perché questo organismo
"dovrà dare seguito alle indicazioni del Papa e
coadiuvarlo eventualmente anche nella redazione
dell’Esortazione post-sinodale".
Nel secondo turno di votazioni, martedì 23 ottobre,
saranno eletti tre rappresentanti per ogni
continente: Africa, America, Europa e Asia-Oceania.
Tutti i membri dovranno appartenere a Paesi
diversi. E i lavori in aula riprenderanno proprio
martedì mattina con la presentazione delle preposizioni.
Alla segreteria del Sinodo, ha detto
mons. Eterović, ne sono arrivate 326.
I lavori di questa mattina si sono conclusi in
anticipo per consentire ai padri sinodali di partecipare,
nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico,
alla consegna dei riconoscimenti della seconda
edizione del Premio Ratzinger.
Infine, per domenica mattina l’appuntamento
per tutti è in Piazza San Pietro per partecipare
alla canonizzazione di sette beati, presieduta da
Benedetto XVI.
Proprio la santità, è stato rilevato negli interventi
che hanno fatto seguito alla lettura della
prima bozza del messaggio, è decisiva per la
nuova evangelizzazione: innanzitutto perché gli
evangelizzatori per evangelizzare devono essere
santi e poi anche perché la lettura delle vite dei
Santi è una testimonianza che invita alla conversione.
L'Osservatore Romano
DICIOTTESIMA CONGREGAZIONE GENERALE
L'Osservatore Romano
DICIOTTESIMA CONGREGAZIONE GENERALE