"L'attentato avvenuto a Beirut merita la più ferma condanna, per l'assurda violenza omicida che manifesta e perché è contrario agli sforzi e all'impegno per conservare una convivenza pacifica nel Libano". Lo dichiara in una nota il direttore della Sala Stampa vaticana, il gesuita Federico Lombardi. "Il Libano invece, come ha ripetuto più volte il Santo Padre Benedetto XVI, è chiamato ad essere un messaggio di pace e di speranza per chi vi abita e per tutta quella Regione. Mentre si partecipa con compassione al dolore per la morte e il ferimento di tante persone - conclude Lombardi - ci si augura che questo fatto orribile non sia occasione del diffondersi ulteriore della violenza".
L'attentato di ieri a Beirut "è avvenuto in pieno quartiere cristiano; i bersagli erano chiaramente le persone, i civili. Ed è questo che lo rende più grave: non è, infatti, una guerra politica, non sono i politici il bersaglio degli attentati, ma i poveri civili nelle loro case". Lo ha detto ai microfoni di Radio Vaticana l'arcivescovo maronita di Beirut, Paul Youssef Matar. "Aspetteremo ora di sapere - se mai potremo saperlo! - chi c'è dietro a quest'attentato", ha sottolineato il presule. "Noi cerchiamo di lavorare perché il nostro Paese non sia coinvolto in quello che sta accadendo in Siria, ma ci sono persone che vogliono invece spingerlo nella guerra... non lo so. So che ci vuole tanta saggezza, tanta forza per salvare questo nostro Paese". L'arcivescovo di Beirut ha raccontato: "Da casa mia, dall'arcivescovado, ho sentito una grande deflagrazione, a un chilometro, ottocento metri da qui... E' stata fortissima, hanno tremato le finestre. Poi, mezz'ora dopo, dalla televisione abbiamo saputo che erano state piazzate una o forse più bombe davanti ad un edificio".
TMNews
DICHIARAZIONE DEL DIRETTORE DELLA SALA STAMPA, PADRE FEDERICO LOMBARDI, SULL’ATTENTATO AVVENUTO A BEIRUT (LIBANO)
L'attentato di ieri a Beirut "è avvenuto in pieno quartiere cristiano; i bersagli erano chiaramente le persone, i civili. Ed è questo che lo rende più grave: non è, infatti, una guerra politica, non sono i politici il bersaglio degli attentati, ma i poveri civili nelle loro case". Lo ha detto ai microfoni di Radio Vaticana l'arcivescovo maronita di Beirut, Paul Youssef Matar. "Aspetteremo ora di sapere - se mai potremo saperlo! - chi c'è dietro a quest'attentato", ha sottolineato il presule. "Noi cerchiamo di lavorare perché il nostro Paese non sia coinvolto in quello che sta accadendo in Siria, ma ci sono persone che vogliono invece spingerlo nella guerra... non lo so. So che ci vuole tanta saggezza, tanta forza per salvare questo nostro Paese". L'arcivescovo di Beirut ha raccontato: "Da casa mia, dall'arcivescovado, ho sentito una grande deflagrazione, a un chilometro, ottocento metri da qui... E' stata fortissima, hanno tremato le finestre. Poi, mezz'ora dopo, dalla televisione abbiamo saputo che erano state piazzate una o forse più bombe davanti ad un edificio".
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DICHIARAZIONE DEL DIRETTORE DELLA SALA STAMPA, PADRE FEDERICO LOMBARDI, SULL’ATTENTATO AVVENUTO A BEIRUT (LIBANO)