venerdì 18 gennaio 2013

Anno della fede. Mons. Fisichella: attraversa le diverse tappe della vita della comunità cristiana nella prassi quotidiana, dove alcuni segni acquistano un significato più forte. Anche in cinese il logo e il calendario dei grandi eventi

La Penitenzieria Apostolica vaticana, sollecitata dal Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione, ha disposto che durante tutto l'arco dell'Anno della fede voluto dal Papa (11 ottobre 2012 - 24 novembre 2013) "potranno acquisire l'indulgenza plenaria, applicabile anche in suffragio alle anime dei defunti, tutti i fedeli veramente pentiti, debitamente confessati, comunicati sacramentalmente, e che preghino secondo le intenzioni del Sommo Pontefice, in quattro modi". Lo spiega a L'Osservatore Romano mons. Rino Fisichella, presidente del dicastero vaticano. "Anzitutto - spiega Fisichella - partecipando ad almeno tre momenti di predicazioni durante le missioni popolari, oppure ad almeno tre lezioni sugli atti del Concilio Vaticano II e sugli articoli del Catechismo della Chiesa Cattolica, in qualsiasi chiesa o luogo idoneo; in secondo luogo visitando in pellegrinaggio una Basilica papale, una catacomba, una cattedrale, un luogo sacro designato dall'ordinario del luogo (per esempio Basiliche minori e Santuari dedicati alla Madonna, agli Apostoli e ai Santi patroni) e partecipando a sacre funzioni o almeno soffermandosi per un congruo tempo di raccoglimento, concludendo con il Padre Nostro, la professione di fede, le invocazioni alla Vergine Maria e ai santi apostoli o patroni. Una terza modalità è quella di partecipare, nei giorni determinati dall'ordinario del luogo (per esempio nelle Solennità del Signore, della Beata Vergine, nelle feste dei Santi Apostoli e patroni, nella Cattedra di San Pietro), a una solenne celebrazione eucaristica o alla liturgia delle ore, aggiungendo la professione di fede. Infine si può ottenere l'indulgenza rinnovando le promesse battesimali in un giorno liberamente scelto per la visita del battistero o degli altri luoghi nei quali si è ricevuto il sacramento". L'Anno della fede "attraversa le diverse tappe della vita della comunità cristiana nella prassi quotidiana, dove alcuni segni acquistano un significato più forte", afferma mons. Fisichella: "Tra questi segnalerei la professione di fede e la celebrazione del sacramento della riconciliazione con cui si collega l'indulgenza. Per questo qui in Vaticano abbiamo chiesto alla Basilica di San Pietro che i confessori siano sempre più disponibili per amministrare il sacramento". Intanto il logo dell'Anno della fede, così come il calendario dei 'grandi eventi', "sono stati tradotti nelle maggiori lingue, ma anche in altri idiomi, persino in cinese. Quindi l'Anno della fede ha raggiunto la Cina, dove è presente nelle comunità e nelle Chiese che vivono anch'esse questa esperienza della Chiesa universale. L'ho già riferito al Santo Padre durante l'udienza per gli auguri natalizi della Curia romana. E il Papa non solo si è mostrato molto contento, ma mi ha pure confidato che anche comunità protestanti si sono mostrate interessate". Quanto al recente Sinodo sulla Nuova evangelizzazione, "ora il Papa sta lavorando all'Esortazione Apostolica, alla quale - spiega mons. Fisichella - anche noi come Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione dovremmo essere capaci di dare il nostro contributo".
 
TMNews