La visita di Papa Benedetto XVI nelle zone dell'Emilia colpite dal terremoto ''ha un grandissimo significato'' perchè cade in giornate di grande importanza dove si assumeranno decisioni per la popolazione locale. Così, ai microfoni di Skytg24, il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli ha inquadrato l'arrivo, del Pontefice in Emilia. Una visita-lampo, ha poi spiegato Gabrielli, voluta dalle autorità vaticane ''proprio per non pesare sull'organizzazione'' ma per ribadire ''la vicinanza del Papa in questo momento così delicato nel quale si stanno definendo strategie e si prenderanno decisioni importanti per le popolazioni locali''. "C'è una percezione molto positiva, le visite del Santo Padre sono per loro natura momenti di unione e non di divisione e questa è la cosa che più ci interessava". "Il Papa fin da subito aveva espresso il suo desiderio di portare vicinanza a questi territori e a queste popolazioni - ha aggiunto Gabrielli - e di avere la possibilità di vedere e rendersi conto, in maniera parziale ovviamente". Il capo della protezione civile ha anche voluto ricordare la morte del parroco del paese, travolto dalle macerie della chiesa di Santa Caterina mentre tentava di mettere in salvo la statua della Madonna. Davanti alla chiesa, Papa Benedetto XVI si tratterrà qualche minuto in preghiera. "C'è questo evento così evocativo, così simbolico - ha concluso Gabrielli - per la chiesa dov'è morto don Ivan Martini e credo che anche questo sia un segno particolare". Per quanto riguarda, invece, l'opera di ricostruzione, il capo della Protezione civile ha parlato di ''particolarità'' della situazione emiliana ''perchè si tratta di rimettere in modo una economia importante per il paese e che costituisce, da sola, il 2% dell'intero Pil nazionale, e perchè dopo la seconda scossa che ha colpito soprattutto le abitazione già lesionate si è capito che non si potrà avere un rientro immediato in quegli edifici''.
Asca, LaPresse News