Il card. Timothy Dolan (nella foto con Benedetto XVI), arcivescovo di New York, ha sottolineato che la Chiesa non nasconde i propri errori passati, pedofilia compresa, e guarda al futuro con fiducia, nel corso di un briefing con i giornalisti sui lavori del Sinodo dei vescovi in corso in Vaticano sulla Nuova evangelizzazione.
Il presidente della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti ha raccontato di aver preso parte di recente ad un incontro nel quale un fedele ha citato la serie televisiva "The Borgias", che romanza a tinte fosche la storia della famiglia nobiliare romana. "Come facciamo a difendere la Chiesa con storie come quella di Papa Alessandro VI che aveva un'amante?", ha detto il fedele. "No - ha ribattuto il cardinale - non aveva una sola amante, ne aveva molte! La Chiesa - ha aggiunto - non ha paura di riconoscere i propri errori".
"La nuova evangelizzazione ha a che fare con il rinnovamento spirituale e la conversione dei cuori", ha detto Dolan. "Essere umili non è solo una strategia pastorale, ma il giusto atteggiamento", ha detto Dolan, citando, come esempio, il 'mea culpa' per gli abusi sessuali dei preti sui bambini pronunciato dal card. Marc Ouellet al santuario di Lough Derg in occasione del Congresso Eucaristico internazionale che si è svolto a Dublino l'anno scorso. "Il gesto, fatto genuinamente, è stato molto bene accolto". Dolan, che ha sottolineato la potenza del secolarismo negli Stati Uniti, ha però affermato che "al suo cuore gli Stati Uniti rimangono profondamente religiosi". Nel corso del briefing non sono mancati accenti autocritici su alcune questioni come le omelie delle chiese statunitensi ("Molta gente mi dice che sono spesso troppo lunghe e noiose") e l'abbandono di sacramenti come la confessione ("Temo che abbiamo un po' gettato la spugna").
TMNews
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