L’invio della delegazione apostolica in Siria, decisa da Benedetto XVI, “è una bellissima notizia che ci procura gioia e consolazione. Ma il suo significato non è solo pastorale ma anche sociale e politico. I componenti della delegazione, infatti, potranno rendersi conto di quanto veramente sta accadendo in Siria e che i media non riportano sempre correttamente. Le forze armate del governo si sono macchiate certamente di abusi e violenze, non tanto quanto i ribelli e i terroristi appartenenti a movimenti fondamentalisti”. A parlare in un'intervista all'agenzia SIR è mons. Jean-Clement Jeanbart, arcivescovo greco-melkita di Aleppo, citta martire al centro da settimane di scontri e violenze tra forze armate governative e di opposizione. Per l’arcivescovo, l’arrivo, previsto nei prossimi giorni, della delegazione, potrebbe essere un’occasione utile anche per portare avanti una “missione di pace”: “È quello che tutti speriamo. L’auspicio è che la delegazione del Papa, di altro profilo visti i nomi che la compongono, possa incoraggiare Governo ed Opposizione ad accettare il dialogo arrivando anche ad un compromesso. Sarebbe importante per porre fine alle violenze”.
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SIRIA - Il soffio della speranza: mons. Jeanbart (Aleppo) sulla visita della delegazione inviata da Benedetto XVI
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SIRIA - Il soffio della speranza: mons. Jeanbart (Aleppo) sulla visita della delegazione inviata da Benedetto XVI