E' "improbabile" un accordo tra Santa Sede e lefebvriani, secondo padre Niklaus Pfluger, primo assistente del superiore della Fraternità Sacerdotale San Pio X, mons. Bernard Fellay. "La Curia vaticana e anche noi crediamo che l'unione non ha alcun significato se non vi è una comprensione comune della fede", ha detto il sacerdote in un'intervista a Kirchliche Umschau. Ciò "deve essere espresso in una 'dichiarazione dottrinale'. Abbiamo a lungo negoziato su tale dichiarazione, e nel mese di aprile 2012, mons. Bernard Fellay, Superiore generale della Fraternità, ha già presentato un testo informale. Tuttavia, con nostra sorpresa, questo testo non è stata accettato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. Ci troviamo al punto di partenza". Gli sforzi compiuti sinora "non hanno fallito, ma un accordo in tempi brevi è improbabile". Per l'esponente lefebvriano, ad ogni modo, il Concilio Vaticano II "non è più sacrosanto", mentre per i "conciliari" presenti a Roma "un riconoscimento della Fraternità San Pio X sarebbe non solamente un affronto, ma anche una rimessa in discussione del Concilio, e dunque una debacle. Evidentemente hanno saputo imporsi".
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