
lunedì 31 agosto 2009
Il Papa riceve i vertici della Comunità di Sant'Egidio alla vigilia della festa del Santo e dell'incontro interreligioso di Cracovia

Per il mese di settembre il Papa chiede di pregare affinché la Parola di Dio sia conosciuta e vissuta come fonte di gioia e libertà

Solo la Parola di Dio può cambiare davvero il cuore dell’uomo: è il messaggio che Benedetto XVI rinnova costantemente dall’inizio del suo Pontificato. “Ignorare le Scritture è ignorare Cristo”, avverte il Papa riprendendo San Girolamo. La Sacra Scrittura, sottolinea il Pontefice, non va letta come “parola del passato, ma come Parola di Dio che si rivolge anche a noi”. E aggiunge, la Scrittura va letta “in comunione con la Chiesa viva” per non cadere in una interpretazione condizionata dal tempo e dalle mode.
“Quanto è oggi modernissimo, domani sarà vecchissimo. La Parola di Dio, invece, è Parola di vita eterna, porta in sé l’eternità, ciò che vale per sempre. Portando in noi la Parola di Dio, portiamo dunque in noi l’eterno, la vita eterna” (7 novembre 2007).
Tutti i cristiani, è l’esortazione del Papa, sono chiamati a rendere ragione della speranza che è in loro. Ma per essere testimoni credibili bisogna conoscere e soprattutto vivere ciò che si annuncia.
“Solo chi si pone innanzitutto in ascolto della Parola può poi diventarne annunciatore. Egli infatti non deve insegnare una sua propria sapienza, ma la sapienza di Dio, che spesso appare stoltezza agli occhi del mondo”. (Ai partecipanti al Congresso Internazionale per il 40° anniversario della Costituzione dogmatica sulla Divina Rivelazione Dei Verbum (16 settembre 2005))
Ancora, per essere annunciatori credibili, il Papa invita i fedeli a praticare la Lectio divina, la lettura meditata e pregata della Parola di Dio.
“Essa consiste nel rimanere a lungo sopra un testo biblico, leggendolo e rileggendolo, quasi ‘ruminandolo’ come dicono i Padri e, spremendone, per così dire, tutto il ‘succo’, perché nutra la meditazione e la contemplazione e giunga ad irrigare come linfa la vita concreta”. (Angelus, 6 novembre 2005)
Il 5 ottobre dell’anno scorso, si apre in Vaticano il Sinodo dei Vescovi sulla “Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”. Il Papa vuole così mettere l’accento sull’urgenza di rendere sempre più efficace l’annuncio del Vangelo: “Avvertiamo tutti quanto sia necessario porre al centro della nostra vita la Parola di Dio, accogliere Cristo come unico nostro Redentore, come Regno di Dio in persona, per far sì che la sua luce illumini ogni ambito dell’umanità: dalla famiglia alla scuola, alla cultura, al lavoro, al tempo libero e agli altri settori della società e della nostra vita” (5 ottobre 2008: Cappella Papale per l'apertura della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi).
E sempre nella Messa che inaugura il Sinodo, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, Benedetto XVI ribadisce che nutrendosi della Parola di Dio gli uomini possono davvero cambiare il proprio cuore.
“Solo la Parola di Dio può cambiare in profondità il cuore dell’uomo, ed è importante allora che con essa entrino in una intimità sempre crescente i singoli credenti e le comunità”.
Nella Messa di chiusura del Sinodo, il 26 ottobre nella Basilica Vaticana, il Papa auspica che si faccia conoscere la Parola di Dio anche a chi è lontano, specialmente a quanti sono in sincera ricerca del senso della vita. E sottolinea che per rendere efficace l’evangelizzazione, va favorito un contatto “vivo e intenso con le Sacre Scritture”.
“E poiché non di rado l'incontro con la Scrittura rischia di non essere 'un fatto' di Chiesa, ma esposto al soggettivismo e all'arbitrarietà, diventa indispensabile una promozione pastorale robusta e credibile della conoscenza della Sacra Scrittura, per annunciare, celebrare e vivere la Parola nella comunità cristiana, dialogando con le culture del nostro tempo, mettendosi al servizio della verità e non delle ideologie correnti e incrementando il dialogo che Dio vuole avere con tutti gli uomini” (26 ottobre 2008: Cappella Papale per la conclusione della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi).
Radio Vaticana
Il Papa a Viterbo e Bagnoregio. Sbandieratori, banda musicale, facchini: gruppi storici in arrivo dai paesi della provincia per accogliere Benedetto

TusciaWeb
domenica 30 agosto 2009
La Messa con gli ex allievi. Il Papa: la gioia il segno distintivo del cristiano perché conosce la volontà di Dio, espressione dell sua amicizia

Radio Vaticana
Il Papa: la famiglia il fertile terreno spirituale dove scaturiscono e maturano le vocazioni al sacerdozio. Appello per il creato e i Paesi più poveri

"Non siano le popolazioni più povere a pagare il maggior prezzo dei mutamenti climatici". Dopo la preghiera mariana, Benedetto XVI, ha ricordato che martedì prossimo, 1° settembre, si celebrerà in Italia la Giornata per la salvaguardia del creato'' promossa dalla CEI. "E' un appuntamento significativo, di rilievo - ha detto - anche ecumenico, che quest'anno ha come tema l'importanza dell'aria, elemento indispensabile per la vita". "Come ho fatto nell'Udienza generale di mercoledì scorso, esorto tutti - ha concluso - ad un maggiore impegno per la tutela del creato, dono di Dio e in particolare, incoraggio i Paesi industrializzati a cooperare responsabilmente per il futuro del pianeta".
Agi
Scambio di lettere tra Ted Kennedy e Benedetto XVI. Le missive lette durante i funerali del senatore americano

Rainews24.it
sabato 29 agosto 2009
Martirio di San Giovanni Battista. Il Papa: stimolo per un'esistenza in piena fedeltà a Cristo, testimoniando un amore sincero verso Dio e il prossimo

San Giovanni Battista sigilla la sua missione di Precursore con il martirio. E’ l’ultimo profeta dell’Antico Testamento e il primo apostolo di Gesù. E’ l’unico fra i Santi di cui si celebri la natività e il giorno della morte. Annuncia la venuta del Signore, esorta alla conversione e predica la penitenza. In molti accorrono da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dalla regione intorno al fiume Giordano per ascoltarlo. In tanti pensano sia il Messia ma è Giovanni stesso ad assicurare che è solo il Precursore. La vita di Giovanni, come ricorda Benedetto XVI, è stata in realtà “tutta orientata a Cristo”.
“Giovanni Battista è stato il precursore, la ‘voce’ inviata ad annunciare il Verbo incarnato… Invochiamo la sua intercessione, insieme con quella di Maria Santissima, perché anche ai nostri giorni la Chiesa sappia mantenersi sempre fedele a Cristo e testimoniare con coraggio la sua verità e il suo amore per tutti”. Giovanni Battista battezza Gesù, non annuncia se stesso ma “l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo” (Angelus, 24 giugno 2007).
E’ “il primo “testimone” di Gesù, che indica “Figlio di Dio e redentore dell’uomo”. Giovanni - aggiunge il Papa - indica la Verità, senza paura.
“Da autentico profeta, Giovanni rese testimonianza alla verità senza compromessi. Denunciò le trasgressioni dei comandamenti di Dio, anche quando protagonisti ne erano i potenti. Così, quando accusò di adulterio Erode ed Erodiade, pagò con la vita, sigillando col martirio il suo servizio a Cristo, che è la Verità in persona”. Giovanni Battista condanna pubblicamente Erode Antipa, che conviveva con la cognata e per questo viene decapitato. Il suo esempio testimonia che “l’amore di Cristo è più forte della violenza e dell’odio” (Angelus, 24 giugno 2007).
Il Papa affida all’intercessione di Giovanni Battista “tutti coloro che, seguendo il suo esempio, introducono nel mondo la giustizia del regno di Dio: “Con speciale vicinanza spirituale, penso anche a quei cattolici che mantengono la propria fedeltà alla Sede di Pietro senza cedere a compromessi, a volte anche a prezzo di gravi sofferenze. Tutta la Chiesa ne ammira l’esempio e prega perché essi abbiano la forza di perseverare, sapendo che le loro tribolazioni sono fonte di vittoria, anche se al momento possono sembrare un fallimento” (Angelus, 26 dicembre 2006).
L’eroico esempio di San Giovanni Battista - auspica infine il Santo Padre - sia lo “stimolo per progettare un’esistenza in piena fedeltà a Cristo, per affrontare la sofferenza con coraggio e per testimoniare un amore sincero per Dio e verso il prossimo” (30 agosto 2006).
Radio Vaticana
Sinodo dei vescovi per l'Africa. Mons. Isizoh: nel continente la Chiesa svolge un ruolo vitale, è la voce di chi non ha voce

SIR
venerdì 28 agosto 2009
ll card. Bertone agli aquilani: il Papa continua a essere accanto a voi e alla vostra terra. Dalle macerie rinasca un popolo pieno di fiducia in Dio

''Anche nelle prove più dure l'uomo è amato e non abbandonato da Dio''. E' questo il messaggio di Benedetto XVI ai terremotati de L'Aquila che oggi con il segretario di Stato Tarcisio Bertone ha portato ai fedeli presenti alle celebrazioni della 715° edizione della Personanza. Da parte sua, ha assicurato Bertone, ''il Papa continua a stare spiritualmente accanto a voi e alla vostra terra. Egli sa bene quante preoccupazioni, interrogativi e problemi ci siano nell'animo di tutti i suoi abitanti; ma sa pure quanto profonde siano la fiducia e la forza d'animo che tutti nutrite''. Secondo Bertone, celebrare la Perdonanza e aprire l'Anno Celestiniano ''in situazioni di disagio a causa del terremoto aiuta a cogliere forse ancor meglio il valore di questa tradizione spirituale, che è diventata parte della stessa vostra storia civile e saldo riferimento nella crescita della vostra fede''. ''La Perdonanza celebrata nella situazione di disagio creata dal terremoto fa percepire - ha detto - il senso vero della penitenza''. ''Il fatto di essere sottoposti a non pochi disagi - ha proseguito - potrebbe persino facilitare la comprensione della Perdonanza. Stimolati infatti dalle circostanze, pensando ai tanti problemi con cui si è confrontati, si sperimenta che solo l'amore di Dio può farci superare certe difficoltà. La Perdonanza diventa pertanto un'esortazione accorata ad accogliere Dio nella nostra esistenza, a convertirci, approfittando del momento favorevole di cui parla San Paolo nella lettura tratta dalla seconda lettera ai Corinzi''. ''Perchè Dio non passi invano - ha raccomandato - occorre restare vigili e con il cuore aperto: l'Anno Celestiniano sia un vero Anno Santo di conversione e di riscoperta di ciò che è essenziale nella nostra esistenza''. Nell'omelia pronunciata questa sera il segretario di Stato ha voluto ripetere alcune delle parole che Benedetto XVI pronunciò a L'Aquila, rinnovando a tutti, autorità, istituzioni pubbliche e private, imprese e volontari, l'incoraggiamento ''a contribuire efficacemente perchè questa città e questa terra risorgano al più presto''. ''Sono certo - ha scandito - che sarà compiuto ogni sforzo, anche a livello internazionale, perchè siano mantenute le promesse fatte, tese a ridare alle persone la possibilità di riprendere una normale vita familiare nelle loro case, ricostruite o rese agibili, e nelle loro attività economiche e sociali''. Ai fedeli e alle autorità presenti, il porporato salesiano ha confidato di conservare ''vivo il ricordo di un'altra commovente celebrazione, ben diversa da quella odierna, la Santa Messa esequiale dello scorso Venerdì Santo, che mi ha dato modo - ha detto - di condividere il lutto della città e dei tanti paesi colpiti dal terremoto, e di pregare per le vittime del tragico sisma e per le famiglie affrante dal dolore''. ''Chi potrà mai dimenticare - si è chiesto - quelle scene di sofferenza e di morte? Chi potrà dimenticare anche la dignità e il raccoglimento di quel rito funebre, a cui, attraverso le televisioni, ha partecipato, potremmo dire, il mondo intero?''. ''Quest'oggi - ha aggiunto - sono tornato, come avevo promesso, per una data importante per la vostra diocesi; sono venuto per la solenne apertura della Porta Santa, proseguendo con voi una lunga tradizione di fede, che segna la vostra terra, e che ogni anno si rinnova grazie al ripetersi dei riti suggestivi della Perdonanza'', che sono ''stimolo a percepire il senso vero della penitenza e del digiuno, e invito, specialmente in queste vostre condizioni, a vedere nelle prove della vita non il segno dell'abbandono da parte di Dio, bensì la manifestazione di una sua misteriosa vicinanza, che ci provoca mediante il dolore e la sofferenza a non chiuderci in noi stessi, ma ad aprirci fiduciosi al suo amore, abbandonandoci nelle sue mani di Padre misericordioso''. ''Dalle macerie del terremoto non rinasca solo una città ben rifatta e moderna, bensì un popolo pieno di fiducia e deciso ad alimentarsi sempre alla sorgente della fede cristiana, quella stessa fede che la Perdonanza Celestiniana viene a rinsaldare''. E' questo il grande auspicio espresso dal card. Bertone davanti alla Basilica di Collemaggio, simbolo, ha osservato, di una solidarietà che deve diventare ''sempre più stretta e viva: solidarietà materiale, fatta di impegno sollecito e concreto per la ricostruzione e ancor più spirituale''. ''Sostando nella splendida Basilica che porta i segni e le ferite della violenza del sisma - ha fatto notare il segretario di Stato nella sua omelia - Benedetto XVI ha venerato l'urna di questo santo suo predecessore, e vi ha deposto sopra il Pallio che aveva ricevuto nel giorno del solenne inizio del suo ministero petrino, il 24 aprile del 2005''. Durante l'Anno Celestiniano l'urna visiterà le diocesi dell'Abruzzo e del Molise: ''un significativo pellegrinaggio - ha concluso Bertone - che non mancherà di rinsaldare l'unità e la comunione fra tutte le comunità cristiane di queste diocesi, unità, che già si è fatta più percepibile in questi mesi''.
Al termine della celebrazione della Messa il card. Tarcisio Bertone e i vescovi concelebranti hanno raggiunto la Porta Santa sul lato sinistro della Basilica di Collemaggio, dove gli infioratori di Alatri hanno realizzato con fiori secchi e freschi lo stemma di Celestino V. Qui è avvenuto il rito di apertura della Porta dopo che il sindaco di L’Aquila, Massimo Cialente, ha letto il testo della bolla del perdono. Il cardinale ha picchiato per tre volte con un ramo di ulivo sulla porta che è stata aperta. Dal quel momento, per tutta la notte e domani, fino alla celebrazione della Messa delle ore 18, chiunque “veramente pentito, confessato e comunicato” entrerà nella Basilica potrà ricevere l’indulgenza plenaria. Per motivi di sicurezza, a causa dei danni provocati dal terremoto alla basilica, con il crollo del transetto, sarà consentito il transito soltanto a piccoli gruppi. All’interno della Chiesa rimangono le macerie, ricordo di quanto successo, e grosse fasce bianche imbragano tutte le colonne. All’esterno, invece, il piazzale antistante la facciata della Basilica, protetta dalle impalcature, è ancora occupato dalla tendopoli allestita all’indomani del 6 aprile scorso e gestita dalla Croce Rossa.
Il Capoluogo d'Abruzzo.it, SIR
'L'Osservatore Romano': c'è chi vorrebbe dalla Chiesa pubbliche condanne, ma su insegnamento del Papa si tiene fuori da vincende politiche contingenti

Asca
Memoria di Sant'Agostino. Benedetto XVI: la sua vita e la sua opera ci insegnano che Dio è la sola risposta alle nostre inquietudini

“Queste due dimensioni, fede e ragione, non sono da separare né da contrapporre, ma piuttosto devono sempre andare insieme. Come ha scritto Agostino stesso poco dopo la sua conversione, fede e ragione - dice nel "Contra Academicos" - sono le due forze che ci portano a conoscere” (30 gennaio 2008).
Più volte il Papa ha sottolineato quanto sia stato affascinato dalla figura di Sant’Agostino, tanto da essersi ispirato al suo pensiero nelle sue prime Lettere Encicliche. Con “Deus caritas est”, Benedetto XVI, infatti, ha voluto spiegare Dio come amore usando quelle stesse parole che il vescovo di Ippona rivolgeva ai suoi contemporanei.
"Anche oggi, come al suo tempo, l’umanità ha bisogno di conoscere e soprattutto di vivere questa realtà fondamentale: Dio è amore e l’incontro con lui è la sola risposta alle inquietudini del nostro cuore. Un cuore che è abitato dalla speranza, forse ancora oscura e inconsapevole in molti nostri contemporanei, ma che per noi cristiani apre già oggi al futuro, tanto che San Paolo ha scritto che ‘nella speranza siamo stati salvati" (27 febbraio 2008).
Ma del filosofo di Tagaste, il Papa ha anche descritto in più occasioni le vicissitudini per far capire che l’esperienza di un Santo non è lontana da quella di ciascuno di noi. E ancora che il cammino di un uomo non termina in una opzione fondamentale di vita. Così, Agostino non si è fermato decidendo di consacrarsi a Dio e di dedicarsi alla teologia.
“Gli era molto difficile all’inizio, ma ha capito che solo vivendo per gli altri, e non solo per la sua privata contemplazione poteva realmente vivere con Cristo e per Cristo...Imparò, spesso con difficoltà, giorno per giorno, a mettere a disposizione il frutto della sua intelligenza a vantaggio degli altri, a comunicare la sua visione, la sua fede, alla gente semplice” (27 febbraio 2008).
Radio Vaticana
BENEDETTO XVI E SANT'AGOSTINO - LE PAROLE DEL PAPA
Catechesi
Discorsi, omelie e Angelus
Il card. Bertone a L'Aquila per la Perdonanza Celestiniana rende omaggio a nome del Papa ai vigili del fuoco e al loro lavoro durante il terremoto

La sala stampa vaticana ha comunicato che la cena della Perdonanza annunciata per questa sera all'Aquila, alla quale avrebbero dovuto partecipare, fra gli altri, il card. Bertone e il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è stata annullata. Il presidente del Consiglio avrebbe inoltre deciso di delegare, quale rappresentante del governo alle celebrazioni, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta , "per evitare - aggiunge la nota della sala stampa - strumentalizzazioni". "Al termine della celebrazione - ha aggiunto il portavoce vaticano - l'arcivescovo aveva pensato, in un primo momento, di organizzare una cena quale segno di ringraziamento al Segretario di Stato, ai vescovi e alle autorità per la loro presenza e per la loro opera a favore delle vittime del terremoto. In un secondo tempo si è preferito cancellare la cena e devolverne il costo a beneficio dei terremotati".
Apcom, Corriere della Sera.it
Il Papa a Viterbo e Bagnoregio. La preghiera di Benedetto XVI alla Madonna della Quercia con le monache. Oltre 300 i volontari in azione

Saranno oltre 120 i volontari, per lo più giovani provenienti dalle parrocchie della diocesi, che presteranno il loro servizio a favore dei 15 mila fedeli che affolleranno la Valle di Faul e le zone limitrofe alla Celebrazione Eucaristica. I giovani volontari, riconoscibili da una casacca verde, sono stati formati e istruiti dagli organismi della Curia in accordo con le forze di sicurezza della provincia e del 118 e sono pronti per sopperire alle numerose necessità ed emergenze come pure al controllo dei varchi di accesso ai vari settori. Anche la Prefettura di Viterbo, nella persona della dottoressa Amalfitano, ha richiesto oltre 200 volontari dalle associazioni di volontariato del territorio della provincia che affiancheranno in sinergia e collaborazione i volontari della diocesi e le forze di polizia nell’assistenza dei pellegrini. Fuori porta Faul, luogo dell’arrivo degli autobus e dell’ingresso dei fedeli, saranno allestiti più punti informativi e di assistenza dove tutti potranno ricevere in omaggio una bottiglietta di acqua fornita dalla Coldiretti, un cappello, una bandana e il libretto della celebrazione, strumento molto importante per seguire i canti e le varie fasi della Messa. Inoltre, in uno stand, sempre nei pressi della rotatoria di Faul, ci sarà uno speciale annullo postale con cartoline particolareggiate appositamente elaborate per Viterbo e per Bagnoregio. L’annullo postale è stato studiato per tutti i collezionisti e i fedeli in accordo fra la diocesi e le Poste italiane. Sarà ripetuto nel pomeriggio anche a Bagnoregio nei pressi dell’Auditorium. Per gli amatori, sono state anche preparate, e sono già in vendita, medaglie commemorative in oro, argento e altri metalli speciali, realizzate dall’associazione “Quadrante” di Viterbo. Le medaglie con impresso in un lato il logo ufficiale della visita e dall’altro gli stemmi del Papa del vescovo e del Comune di Viterbo sono state disegnate da don Angelo Gargiuli.
TusciaWeb
Il 21 novembre l'incontro di Benedetto XVI con il mondo nella arte contemporanea, probabilmente nella suggestiva cornice della Cappella Sistina

Asca
giovedì 27 agosto 2009
Anno Sacerdotale. Il card. Bertone: grande entusiasmo in tutte le Chiese locali, ha suscitato un movimento straordinario di preghiera per i presbiteri

Zenit
Il governo della Chiesa universale, le parole del Papa nei media e il rapporto con i fedeli: il card. Bertone su Benedetto XVI e il suo Pontificato

Il Velino, Apcom
L'Osservatore Romano intervista il card. Bertone: Il progetto di Chiesa e di società di Benedetto XVI - il testo integrale dell'intervista dal Papa Ratzinger blog
Il Papa a Viterbo e Bagnoregio. Il comitato organizzatore illustra gli ultimi preparativi. Mons. Chiarinelli: è l'incontro con una persona cara

TusciaWeb
Verso la Giornata Mondiale della Gioventù 2011. Il card. Rouco Valera a tutto tondo sulla GMG: dai preparativi ai rapporti con le istituzioni spagnole

Per esempio, ha affermato il porporato, è stata avviata una collaborazione con gli stupendi musei di Madrid. In concreto, “si sta tentando di organizzare un itinerario che si chiamerà 'cercando Cristo nel Museo del Prado'”. La GMG, ha quindi riconosciuto, è anche “una sfida logistica, strettamente collegata al numero di pellegrini”. “La proposta da noi avanzata è stata quella di offrire l'alloggio a un milione, un milione e mezzo di giovani che vengono da fuori Madrid. E' una sfida formidabile alla quale crediamo di poter rispondere con le forze della Chiesa a Madrid, con le sue parrocchie e i suoi collegi, che sono numerosi”. Per raggiungere questo obiettivo, la Chiesa ha chiesto di collaborare con i comuni dell'hinterland di Madrid. Infine, ha rivelato, “i finanziamenti sono nati grazie a una cooperazione della società con la GMG, attraverso la Fundación Madrid Vivo, e successivamente godranno anche dell'aiuto dei fedeli, di ciò che può venire dalla GMG stessa, e degli aiuti pubblici”.
Zenit
martedì 25 agosto 2009
Messaggio di profondo cordoglio di Benedetto XVI per i soccorritori morti nell'incidente di Pieve di Cadore

Il Sussidiario.net, Adnkronos
La vita delle benedettine del monastero Mater Ecclesiae in Vaticano: monache per vocazione, e per il Papa anche contadine e sarte

Benedetto XVI lo hanno incontrato tre volte: il 2 luglio 2005, il 21 marzo 2006 e l’ultima il 3 luglio 2009. “È venuto a celebrare la Messa nella nostra cappella”. E hanno “intessuto molte amicizie anche con persone generose. Siamo veramente commosse di questa bontà. Abbiamo ricevuto in dono tante cose, soprattutto viveri, oltre a mobili e oggetti vari. Non abbiamo voluto accumulare cose superflue e perciò abbiamo deciso di condividere tutto con i più poveri. (...) Conosciamo anche delle famiglie che in questi tempi di crisi hanno bisogno di aiuto e quindi condividiamo con loro quanto ci viene dato”. Un’altra esperienza significativa è stata “l’ospitalità nei riguardi dei fratelli che hanno bussato alla nostra porta. Molte persone sono venute per chiedere consiglio, preghiere e, soprattutto, per essere accolte e ascoltate. Notiamo che nel mondo di oggi c’è poco tempo per l’ascolto: si corre, si ha troppa fretta. A volte le persone avevano bisogno solo che qualcuno fraternamente ascoltasse le loro pene, le loro difficoltà. Abbiamo così intessuto delle amicizie che continueremo a coltivare con la preghiera quando torneremo a casa”. Altro elemento positivo è stata “l’ospitalità offerta ai gruppi di ogni Paese venuti a pregare nella nostra cappella”.
Il Velino
Il Papa a Viterbo e Bagnoregio. La copertura televisiva della visita di Benedetto XVI. Lunga diretta e approfondimenti sugli schermi Rai

Viterbo Oggi
Il Papa: la Settimana Liturgica Nazionale favorisca un rinnovamento nella celebrazione della Misericordia e nell'esperienza del perdono di Dio

Il cordoglio del Papa per la morte del'ex presidente Kim Dae-jung: affido la sua anima a Dio e invoco la benedizione divina per il popolo coreano

Asca
Il vicedirettore della Sala Stampa vaticana: al momento non ci sono proposte istituzionali per modificare i libri liturgici in uso

Asca
lunedì 24 agosto 2009
Il Papa a Viterbo e Bagnoregio. In dono a Benedetto XVI una scultura raffigurante San Bonaventura

Viterbo Oggi
Mons. De Galareta guiderà la commissione di preti, professori e teologi della Fraternità San Pio X nei colloqui dottrinali con la Santa Sede

Asca
domenica 23 agosto 2009
Il Papa all'Angelus: anche oggi non pochi restano scandalizzati dalla fede cristiana. Occorre prendere parte per tutta la vita al volere di Cristo

Seguire Dio, anche oggi comporta "difficoltà e rinunce perchè molto spesso si deve andare controcorrente". Prendendo spunto dal Vangelo di Giovanni di oggi, Benedetto XVI ha affermato: "Anche oggi, non pochi restano 'scandalizzati' davanti al paradosso della fede cristiana. L'insegnamento di Gesù sembra 'duro', troppo difficile da accogliere e da mettere in pratica. C'è allora chi lo rifiuta e abbandona Cristo; c'è chi cerca di 'adattarne' la parola alle mode dei tempi snaturandone il senso e il valore". "Gesù - ha proseguito Papa Ratzinger - non si accontenta di un'appartenenza superficiale e formale, non gli è sufficiente una prima ed entusiastica adesione; occorre, al contrario - ribadisce - prendere parte per tutta la vita 'al suo pensare e al suo volere'. Seguirlo riempie il cuore di gioia e dà senso pieno alla nostra esistenza, ma comporta difficoltà e rinunce perchè molto spesso si deve andare controcorrente". Benedetto XVI, ripetendo la domanda che Gesù aveva rivolto agli apostoli, poi chiede: “Volete andarvene anche voi? Quest’inquietante provocazione ci risuona nel cuore ed attende da ciascuno una risposta personale. Gesù infatti non si accontenta di un’appartenenza superficiale e formale, non gli è sufficiente una prima ed entusiastica adesione; occorre, al contrario, prendere parte per tutta la vita al suo pensare e al suo volere”. La sequela di Cristo impegna per tutta la vita. “SeguirLo – ha spiegato il Santo Padre - riempie il cuore di gioia e dà senso pieno alla nostra esistenza, ma comporta difficoltà e rinunce perché molto spesso si deve andare controcorrente”. Alla domanda di Gesù - “Volete andarvene anche voi?” - Pietro risponde a nome degli apostoli ribadendo piena fiducia nelle sue “parole di vita eterna”. “Cari fratelli e sorelle, anche noi possiamo ripetere la risposta di Pietro, consapevoli certo della nostra umana fragilità, ma fiduciosi nella potenza dello Spirito Santo, che si esprime e si manifesta nella comunione con Gesù”. “La fede – ha aggiunto il Papa è dono di Dio all’uomo ed é, al tempo stesso, libero e totale affidamento dell’uomo a Dio; la fede è docile ascolto della parola del Signore, che è “lampada” per i nostri passi e ‘luce’ sul nostro cammino” (cfr Salmo 119, 105). “Se apriamo con fiducia il cuore a Cristo, se ci lasciamo conquistare da Lui, possiamo sperimentare anche noi, insieme al Santo Curato d’Ars, che la nostra sola felicità su questa terra è amare Dio e sapere che Lui ci ama”.
Al termine della preghiera, il Papa ha salutato il Meeting di Comunione e Liberazione che si è aperto oggi a Rimini. "Oggi si è aperta a Rimini la XXX edizione del 'Meeting per l'amicizia tra i popoli', che quest'anno ha come titolo 'La conoscenza è sempre un avvenimento'", ha detto il Pontefice. "Nel rivolgere un cordiale saluto a quanti prendono parte a questo significativo appuntamento - ha proseguito - auguro che esso sia occasione propizia per comprendere che 'Conoscere non è un atto solo materiale, perché, in ogni conoscenza e in ogni atto d'amore, l'anima dell'uomo sperimenta un 'di più' che assomiglia molto a un dono ricevuto, ad un'altezza a cui ci sentiamo elevati'".
Apcom, Radio Vaticana
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