
giovedì 30 aprile 2009
Concerto in onore del Papa. Benedetto XVI fa 'lezione' di musica e spiritualità e formula gli auguri al presidente Napolitano per la sua alta missione

Concerto in onore del Papa. Il presidente Napolitano: gli italiani apprezzano il suo impegno sui problemi del nostro tempo e della nazione

In occasione del concerto il presidente della Repubblica ha avuto un colloquio privato di venticinque minuti con il Pontefice. Lo riferisce un comunicato stampa della Presidenza della Repubblica. Nell'occasione - fa sapere ancora il Quirinale - il capo dello Stato ha avuto modo di ringraziare il Papa per la visita a L'Aquila e nelle altre zone colpite dal sisma del 6 aprile e per la partecipazione al dolore ed ai disagi delle popolazioni. Nel corso del colloquio si sono inoltre prese in considerazione le prospettive connesse con il prossimo viaggio di Sua Santità in Terra Santa ed in Giordania e con i numerosi incontri che il Pontefice avrà con leader politici e religiosi oltre che con le Chiese locali.
Nell’Aula Nervi, in Vaticano, erano presenti anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta con la moglie, insieme al ministro della Difesa Ignazio La Russa, al vicepresidente del Senato, Vannino Chiti, a quello della Camera, Antonio Leone, oltre al presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo.
Il presidente colombiano: commovente l'incontro con Papa Benedetto. Chiediamo il suo aiuto in terra e quello di Giovanni Paolo II dal cielo

Anche in Vaticano allerta per la 'febbre suina' ma nessun allarme per il Papa o i residenti. La solidarietà di Benedetto XVI al popolo messicano

Il Papa ai vescovi argentini: siate umili e ponetevi al servizio di Cristo e dei fedeli. costruite una Chiesa accogliente e misericordiosa

Ai Vescovi della Conferenza Episcopale di Argentina in Visita "ad Limina Apostolorum" (30 aprile 2009) - il testo integrale del discorso del Papa
Il Papa in Terra Santa. La visita al campo di Aida di Betlemme e i doni dei profughi a Benedetto XVI

'Civiltà Cattolica': la stampa esercita l'ipercritica, il fastidio, il disagio dinanzi al magistero e alla persona del Papa

Udienza di Benedetto XVI al presidente della Colombia Uribe. Nel colloquio anche la lotta al narcotraffico e la pacificazione nazionale

Il Papa: apprezzamento per l'iniziativa della Coldiretti. Crescita economica improntata sulla solidarietà verso poveri e bisognosi

Questa sera il concerto offerto dal presidente della Repubblica a Benedetto XVI nel 4° anniversario di Pontificato

Il Papa nelle zone del terremoto dell'Abruzzo. Gli studenti: ci ha fatto tornare il sorriso. Le sue parole ci aiuteranno a superare il trauma

Il Papa nella Repubblica Ceca. Il presidente del Paese in udienza da Benedetto XVI il 30 maggio

Il Papa nelle zone terremotate dell'Abruzzo. I Musei Vaticani devolvono l'incasso della giornata di apertura straordinaria del 10 maggio

mercoledì 29 aprile 2009
Il Papa nelle zone terremotate dell'Abruzzo. Mons. Molinari: è venuto ad asciugare le nostre lacrime e a confortare i nostri dolori

Il Papa incontra alcuni aborigeni canadesi e esprime dispiacere per gli abusi sui bambini e la condotta di alcuni esponenti della Chiesa

Papa Benedetto XVI, secondo quanto rende noto la Radio Vaticana ha espresso solidarietà al popolo messicano per la grave influenza con cui è stato colpito in questi giorni, chiedendo che attraverso i mezzi d'informazione si faccia sapere che "il Pontefice è vicino a tutti gli ammalati e sta pregando per le vittime e le loro famiglie".
Udienza generale. Benedetto XVI: la fede ci aiuti a vedere la luce di Dio nella Chiesa e nell'umanità oltre la sporcizia del peccato

“Amare la Chiesa”: è questo, secondo il Papa, uno degli insegnamenti attuali ancora oggi di San Germano, Patriarca di Costantinopoli, cui è stata interamente dedicata la catechesi di oggi. “Noi vediamo della Chiesa – ha detto Benedetto XVI, che ha concluso parlando a braccio – soprattutto i peccati in negativo, ma con l’aiuto della fede possiamo oggi e sempre riscoprire nella Chiesa la bellezza divina, Dio che si fa presente, si offre a noi attraverso Cristo, che nell’Eucarestia “si fa presente, passeggia con noi, come dice san Germano”. Nella Chiesa, ha detto inoltre il Papa, “riceviamo il perdono di Dio e impariamo a perdonare”. “Preghiamo il Signore – la conclusione della catechesi – perché ci aiuti a vedere nella Chiesa la sua presenza, la sua bellezza, e ci aiuti ad essere anche noi trasparenti per la sua luce”. “C’è una certa visibilità di Dio nel mondo e della Chiesa, e dobbiamo imparare a vedere”, ha detto il Papa soffermandosi, sempre a braccio, sulle “tre cose” che San Germano di Costantinopoli dice a noi. “Dio ha creato l’uomo a sua immagine – ha proseguito – ma su questa immagine si è scoperta tanta sporcizia derivata dal peccato che la bellezza di Dio quasi non traspare più: così Dio si è fatto uomo, e in Cristo possiamo contemplare il volto di Dio e imparare ad essere noi veri uomini, immagine di Dio. In questo modo, “Dio ci invita ad imitarlo, così che in ogni uomo traspare il volto, l’immagine di Dio”. “Dio aveva vietato di fare sue immagini, contro la tentazione dell’idolatria e del paganesimo”, ha ricordato Benedetto XVI: “ma attraverso Cristo si è fatto visibile, e le sante immagini ci insegnano a vedere Dio nel volto di Cristo, dei santi, di tutti gli uomini”. Altro insegnamento di San Germano di Costantinopoli valido ancora oggi, “la bellezza e la dignità della liturgia”. “Celebriamo la liturgia alla presenza di Dio – l’esortazione papale – con la dignità e la bellezza che fa vedere un po’l’immagine di Dio”. “La Chiesa è tempio di Dio, spazio sacro, casa di preghiera, convocazione di popolo, corpo di Cristo. E’ il cielo sulla terra, dove Dio trascendente abita come a casa sua e vi passeggia, ma è anche impronta realizzata della crocifissione, della tomba e della risurrezione”. Sono le parole di San Germano sulla Chiesa citate dal Papa. Per San Germano, “la Chiesa è la casa di Dio”, in cui “si trovano quelle vere e proprie perle preziose che sono i dogmi divini dell’insegnamento offerto direttamente dal Signore ai suoi discepoli”. Altra caratteristica originale di San Germano, secondo Benedetto XVI, sono le sue omelie, che “pur nello stile aulico e propriamente bizantino che le caratterizza, hanno ancora molto da dire anche a noi”. Per il Papa, inoltre, “creano ancora adesso stupore anche alcuni testi mariologici di San Germano che fanno parte delle sue omelie. Fra questi testi, Papa Pio XII ne prelevò uno che “incastonò come una perla” nella Costituzione apostolica Munificentissimus Deus, del 1950. Ultimo tratto tipico di San Germano, e della tradizione bizantina, menzionato dal Papa è la consapevolezza che “il decoro della forma retorica nella predicazione è altrettanto importante nella celebrazione liturgica quanto la bellezza dell’edificio sacro nel quale essa si svolge”.
L’UDIENZA GENERALE - il testo integrale della catechesi e dei saluti del Papa
martedì 28 aprile 2009
Il Papa nelle zone terremotate dell'Abruzzo. Le testimonianze e i commenti raccolti dall'agenzia 'SIR'

PAPA IN ABRUZZO: ARCIVESCOVO E DIOCESI DE L’AQUILA RINGRAZIANO PER LA VISITA E I DONI (2)
PAPA IN ABRUZZO: ARCIVESCOVO E DIOCESI DE L’AQUILA RINGRAZIANO PER LA VISITA E I DONI
PAPA IN ABRUZZO: DE CATA (MEDICO ONNA), LA SUA MEDICINA È "GUARDARE IN ALTO"
PAPA IN ABRUZZO: DE CATA (MEDICO ONNA), LA SUA MEDICINA È "GUARDARE IN ALTO"
Il Papa nelle zone terremotate dell'Abruzzo. 'L'Osservatore Romano': ha sfatato con naturalezza i luoghi comuni sulla sua fredezza

Il Papa nelle zone terremotate dell'Abruzzo. Il ringraziamento di Benedetto XVI alla protezione civile delle Marche per l'ospedale da campo

Il Papa nelle zone terremotate dell'Abruzzo. I musulmani volontari nella tendopoli di Onna: la sua visita è stata più forte perchè è entrato nel campo

Il presidente dell'Abruzzo: ci aiuti a ricostruire i nostri valori e principi. Il sindaco de L'Aquila: la accogliamo con quel poco che ci è rimasto

La presenza di Benedetto XVI nella aree colpite dal sisma ''è un segno tangibile di altissima speranza'' per gli aquilani. Lo ha evidenziato il sindaco del capoluogo abruzzese, Massimo Cialente, nel saluto al Papa. “La popolazione aquilana è entusiasta per la Sua presenza. Soprattutto ha apprezzato il modo in cui Lei ha condiviso la partecipazione al dolore che alberga in questo bellissimo territorio. Lei, infatti, non è qui unicamente come Pontefice, come capo della Chiesa apostolica di Roma. È qui anche come Padre. Padre di tutti noi. Come quel Padre che dà coraggio ai figli, aiutandoli a superare la paura della tragedia che li ha travolti”. Cialente ha poi sottolineato che ''la accogliamo con quel poco che ci e' rimasto. Con le lacrime di chi ha perso i propri affetti. Con le macerie di una citta' e di un territorio che hanno subito una profonda ferita, ma che non si sono spezzati e non si spezzeranno mai. Al contempo - ha aggiunto - la accogliamo con la nostra voglia di reagire. Con la nostra caparbietà di abruzzesi''. "E se fino a ieri era palpabile il sentimento degli aquilani nella direzione di risollevarsi e di ricostruire, oggi, Santo Padre, con la Sua presenza questa speranza sarà ancora più forte e le nostre forze più che raddoppiate”.
Il vescovo de L'Aquila al Papa: attraverso lei il Signore ci fa sentire la sua carezza di Padre. Preghi per noi perché la nostra città risorga

Il Papa: un serio esame di coscienza da tutti. L'Abruzzo risorga presto dalle macerie del terremoto. Andate avanti uniti e non scoraggiatevi


Benedetto XVI ha auspicato quindi che "L'Aquila e l'Abruzzo risorgano presto dalle macerie del terremoto". "Desidero sottolineare - ha affermato - il valore e l'importanza della solidarietà che, sebbene si manifesti particolarmente in momenti di crisi, è come un fuoco nascosto sotto la cenere". ''Nec recisa recidit'', il motto della Guardia di Finanza, inciso sulla facciata della caserma, è per Papa Benedetto XVI il ''simbolo della vostra volontà tenace di non cedere allo scoraggiamento''. ''Questo luogo, consacrato dalla preghiera e dal pianto per le vittime, costituisce come il simbolo della vostra volontà tenace di non cedere allo scoraggiamento'', ha detto il Pontefice. Il motto della Guardia di Finanza, ha proseguito, ''sembra bene esprimere quella che il Sindaco ha definito la ferma intenzione di ricostruire la città con la costanza caratteristica di voi abruzzesi''. ''Questo ampio piazzale - ha proseguito - che ha ospitato le salme delle tante vittime per la celebrazione delle esequie presiedute dal Cardinale Tarcisio Bertone, mio Segretario di Stato, raccoglie quest'oggi le forze impegnate ad aiutare L'Aquila e l'Abruzzo a risorgere presto dalle macerie del terremoto. Come ha ricordato l'Arcivescovo, la mia visita in mezzo a voi, da me desiderata sin dal primo momento, vuole essere un segno della mia vicinanza a ciascuno di voi e della fraterna solidarietà di tutta la Chiesa''. ''Il tragico evento del terremoto invita la Comunità civile e la Chiesa ad una profonda riflessione - ha detto il Pontefice -. Come cristiani dobbiamo chiederci: 'Che cosa vuole dirci il Signore attraverso questo triste evento?'".

"Abbiamo vissuto la Pasqua confrontandoci con questo trauma, interrogando la Parola di Dio e ricevendone nuova luce. Abbiamo celebrato la morte e la risurrezione di Cristo portando nella mente e nel cuore il vostro dolore, pregando perchè non venisse meno nelle persone colpite la fiducia in Dio e la speranza''. ''Ma anche come Comunità civile - ha aggiunto - occorre fare un serio esame di coscienza, affinchè il livello delle responsabilità, in ogni momento, mai venga meno. A questa condizione, L'Aquila, anche se ferita, potrà tornare a volare''. Al termine del discorso rivolto alle istituzioni e alle organizzazioni impegnate nelle operazioni di soccorso, Papa Benedetto XVI ha recitato una preghiera alla Madonna di Roio, tradizionalmente venerata all'Aquila. Il Pontefice ha quindi guidato la recita del Regina Caeli con i fedeli e ha infine deposto una rosa d'oro ai piedi della statua lignea della Madonna di Roio. Non l'ha indossato per entrare nella Basilica di Collemaggio pericolante, ma alla fine il Papa ha messo l'elmetto bianco e giallo dei Vigili del Fuoco. Dopo la recita della preghiera mariana del tempo pasquale, Papa Ratzinger ha salutato le autorità e una rappresentanza di militari impegnati nell'area del terremoto. Un vigile del fuoco gli ha consegnato l'elmetto e il Papa l'ha messo in testa. Poi Benedetto XVI ha lasciato l'Aquila in automobile alla volta del Vaticano. Il Pontefice è ripartito con circa un'ora e mezza di ritardo rispetto al programma ed ha viaggiato in macchina e non in elicottero come programmato a causa del maltempo che ha colpito oggi l'Abruzzo. Proprio mentre il Pontefice lasciava la caserma della Guardia di Finanza di Coppito, si sono avvertite due leggere scosse di terremoto.
VISITA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI ALLE ZONE TERREMOTATE DELL’ABRUZZO - I testi integrali dei discorsi del Papa
L'omaggio del pallio a Celestino V nella Basilica di Collemaggio, la preghiera davanti alla Casa dello studente e l'incontro con i giovani


Dopo la sosta alla Basilica di Collemaggio, Benedetto XVI ha incontrato in via XX settembre, davanti ai resti della Casa dello Studente crollata durante il sisma, dodici studenti, sei ragazzi e sei ragazze, tutti residenti nel centro storico, alcuni proprio nella Casa. Li ha salutati ad uno ad uno, chinandosi verso di loro per stringerne le mani, ascoltando con attenzione quanto avevano da dirgli. Dopo aver incontrato gli studenti, è stato l'ingegner Sergio Basti, responsabile Dipartimento per l'emergenza dei vigili del fuoco, a spiegare al Santo Padre quali sono state le lesioni che hanno portato al crollo di parte della Casa dello studente.

"E' giusto che il Papa sia venuto oggi, a tre settimane dal terremoto". E' questo il pensiero prevalente tra i 12 ragazzi, aquilani e non, scampati miracolosamente alla morte nella notte tra il 5 e il 6 aprile, che sono in attesa dell'arrivo del Papa proprio di fronte a quella che era un'ala della casa dello studente, ora demolita e ridotta a sole macerie. "Non è vero che la Chiesa si è avvicinata tardi - ha spiegato Maria Fidanza, una delle studentesse - se il papa fosse arrivato prima non ci sarebbe stato lo spirito giusto e poi tra l'altro avrebbe anche intralciato le operazioni di emergenza. Per noi la visita del Papa, a tre settimane dalla tragica scossa, è un segno forte di speranza attraverso la vicinanza della Chiesa". I dodici ragazzi nella tragica notte erano tutti all'Aquila e hanno ancora stampato nella mente l'incubo seguito alla tragica scossa.
Il Papa ad Onna: questa terra splendida e ferita deve tornare ad ornarsi di case e chiese belle e solide. Ammiro il coraggio e la dignità vostri


"Sono venuto di persona in questa vostra terra splendida e ferita, che sta vivendo giorni di grande dolore e precarietà, per esprimervi nel modo più diretto la mia cordiale vicinanza". "Vi sono stato accanto fin dal primo momento - ha detto ancora Papa Ratzinger - fin da quando ho appreso la notizia di quella violenta scossa di terremoto che, nella notte del 6 aprile scorso, ha provocato quasi 300 vittime, numerosi feriti e ingenti danni materiali alle vostre case". Quindi il Papa ha ricordato di aver "seguito con apprensione le notizie condividendo il vostro sgomento e le vostre lacrime per i defunti, insieme con le vostre trepidanti preoccupazioni per quanto in un attimo avete perso. Ora sono qui, tra voi: vorrei abbracciarvi con affetto uno ad uno". Ad accogliere il Papa, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso. Il Pontefice è giunto un'ora dopo quanto era previsto dal programma, costretto dal maltempo a partire per l'Abruzzo non più in elicottero ma in auto. La terra dell'Abruzzo deve tornare ad ornarsi di case e di chiese belle e solide. ''Il Papa è qui, oggi tra di voi - ha detto Benedetto XVI - per dirvi anche una parola di conforto circa i vostri morti: essi sono vivi in Dio e attendono da voi una testimonianza di coraggio e di speranza''. ''Attendono - ha aggiunto - di veder rinascere questa loro terra, che deve tornare ad ornarsi di case e di chiese, belle e solide. E' proprio in nome di questi fratelli e sorelle che ci si deve impegnare nuovamente a vivere facendo ricorso a ciò che non muore e che il terremoto non ha distrutto: l'amore''. ''L'amore - ha detto ancora il Papa - rimane anche al di là del guado di questa nostra precaria esistenza terrena, perchè l'Amore vero è Dio. Chi ama vince, in Dio, la morte e sa di non perdere coloro che ha amato''.

Il Papa raggiungerà Onna in macchina a causa del maltempo. L'arrivo tra circa un'ora
Benedetto XVI ha da poco lasciato il Vaticano in auto per raggiungere Onna la piccola frazione del comune de L'Aquila devastata dal terremoto, prima tappa della visita tra le aree abruzzesi colpite da sisma. A causa del maltempo, il Papa non è potuto decollare in elicottero. Il suo arrivo a Onna è atteso tra circa un'ora. E' tutto pronto nella piccola frazione del comune de L'Aquila divenuta uno dei luoghi simbolo del terremoto in Abruzzo. Si tratta della prima tappa della visita nelle aree colpite dal sisma. Ad Onna è prevista anche la visita alla chiesa allestita nei pressi della tendopoli. Ad accogliere il Papa ci sarà il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta.
lunedì 27 aprile 2009
Il Papa nelle zone del terremoto in Abruzzo. Mons. Molinari: come Pietro porta la guarigione fisica e spirituale perché la speranza non muoia

Il Papa nelle zone del terremoto in Abruzzo. Domani il pellegrinaggio nei luoghi piegati dal sisma. Il sindaco de L'Aquila: gli chiederò di tornare

Il Papa nelle zone del terremoto in Abruzzo. I responsabili dei giovani de L'Aquila: la popolazione attende il suo incoraggiamento

Il Papa incontra Carlo d'Inghilterra e la moglie Camilla. Nel colloquio la difesa dell'ambiente e il dialogo per la pace e la giustizia

Da domani nelle librerie "L'elogio della coscienza", una raccolta di discorsi e interventi di Joseph Ratzinger sulla verità interiore

Il Papa in Terra Santa. L'economo della Custodia: la Messa a Gerusalemme un evento eccezionale. Dall'altare potrà contemplare la Città Santa

Benedetto XVI riceve il il presidente bielorusso Lukashenko. Nel colloquio i temi della pace, del dialogo e le problematiche interne del Paese

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